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Calenda: politica estera divide, serve alleanza più al centro

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“Nei prossimi mesi la politica estera rappresenterà il 90% della nostra politica e già adesso sta distruggendo il nostro bipolarismo. Non c’è solo l’Ucraina e il riarmo europeo. E’ la questione del rapporto con l’America che ha fatto sì che i due poli non ci sono più come entità capaci di governare”. E’ l’analisi del segretario di Azione, Carlo Calenda, in un’intervista al Corriere della Sera. Commentando le “differenze della piazza” di sabato, saranno quelle – afferma -“a ridefinire la politica italiana”. Secondo il leader di Azione serve una grande alleanza di centro che parta da Forza Italia fino a includere i liberali tra i Dem. “Salvini – sottolinea ancora Calenda – fa la groupie di Trump e non credo che Forza Italia possa far finta di nulla all’infinito”. “Lega e Cinque Stelle – taglia corto – si trovano unite in politica estera” e, in questo modo, “si puo’ arrivare a una coalizione forte al Centro”. “Credo – prosegue Calenda – che nascerà una legge elettorale proporzionale e la coalizione di centro potrebbe sbloccare la situazione”. A suo dire, infatti, “le leader dei due grandi partiti (n.d.r. Meloni e Schlein) hanno posizioni limpide: sono indecise su tutto”. Renzi, afferma ancora Calenda, “si è già collocato da solo…credo che rientrerà nel Pd”. “Concretamente, continua Calenda, credo che si aprirà un grande spazio al centro. I prossimi due anni saranno difficilissimi da un punto di vista economico. Noi cerchiamo di proporre soluzione ma sono molto distratti a partire da Schelin e Meloni. Quindi credo che si arriverà con un governo logorato e con l’opposizione di Schlein, M5s e Avs non in grado di formulare adeguate proposte economiche”. (AGI)