Share
Trattative serrate in casa Banco Bpm per archiviare definitivamente una lunga e delicata vertenza sindacale iniziata con l’approvazione del Piano industriale 2023-2026 che contemplava 1.600 esodi a fronte di 800 ingressi, ovvero un’entrata ogni due uscite. Domani dovrebbe esserci l’accordo definitivo con i sindacati di categoria, con il punto di caduta che potrebbe attestarsi su 1.100 assunzioni per permettere così al management di Piazza Meda di concentrarsi sui nuovi fronti che si sono aperti nelle ultime settimane. A partire dall’Opa su Anima, per proseguire con l’acquisto di quote del capitale sociale di Mps, per finire con l’Ops presentata da Unicredit per Banco Bpm. Un’operazione, quest’ultima, che ha ‘terremotato’ il settore bancario italiano, che stava già pregustando la possibile nascita di un terzo polo proprio con la possibile integrazione tra Banco Bpm e Mps. L’intesa tra l’istituto guidato da Giuseppe Castagna e i sindacati dovrebbe inoltre toccare anche i capitoli relativi, tra l’altro, al welfare aziendale e al premio di produzione che dovrebbe oscillare tra 1.500 e 2 mila euro, allineandosi ai parametri dei principali istituti italiani. (AGI)
DAN
