di Francesca Gerosa
In netto calo soprattutto i listini cinesi dopo che i mercenari del gruppo Wagner sono tornati alle loro basi in seguito a un accordo che ha posto fine alla loro avanzata su Mosca. Lo yen si rialza a fatica sul dollaro. Rialzo modesto per i prezzi del petrolio. Sale il future sull’Eurostoxx50 | Russia nel caos: Prigozhin parla con Lukashenko e ferma l’avanzata per evitare «spargimenti di sangue»
Borse asiatiche caute dopo un fine settimana turbolento in Russia, in attesa di chiarimenti. I mercenari del gruppo Wagner sono tornati alle loro basi dopo che un accordo ha posto fine alla loro avanzata su Mosca. Mentre il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha visitato le truppe in Ucraina, la sua prima apparizione pubblica dopo l’ammutinamento del gruppo Wagner. Shoigu non ha commentato la rivolta, ha incontrato il colonnello generale, Nikiforov, e prestato particolare attenzione all’organizzazione del supporto alle truppe coinvolte nell’”operazione militare speciale”.
Rialzo modesto per il prezzo del petrolio
Il petrolio sale perché l’instabilità politica potrebbe significare sfide per l’esportazione del greggio russo, ma i movimenti sono modesti (Wti +0,35% a 69,40 dollari al barile e Brent +0,31% a 74,24 dollari al barile). Si è anche detto che l’insurrezione nelle file russe ha creato un’opportunità per l’Ucraina di ottenere un vantaggio in battaglia. Restano molti interrogativi aperti sulla reale presa del potere da parte del presidente russo, Vladimir Putin.
Rublo sui minimi da quasi 15 mesi rispetto al dollaro
Il rublo russo ha aperto sui minimi da quasi 15 mesi rispetto al dollaro, reagendo per la prima volta all’ammutinamento poi interrotto dei mercenari russi guidati da Yevgeny Prigozhin. Il rublo si è indebolito del 2,1% rispetto al dollaro a 86,50, dopo aver toccato in precedenza 87,2300, il punto più debole da fine marzo 2022. Al contempo, la valuta russa perde il 2,2% rispetto all’euro, attestandosi a 94,37, e il 2,1% nei confronti dello yuan, a 11,95. Poiché il rublo non è stato scambiato durante il fine settimana, le banche russe hanno offerto tassi di cambio ben superiori al tasso ufficiale, oltre i 90 dollari.
Nikkei -0,16%, yen in leggera ripresa
L’indice Nikkei della borsa giapponese ha perso lo 0,16% a 32.728 punti, trascinato al ribasso dai titoli delle società di trading e dell’elettronica, mentre continuano le preoccupazioni per l’inasprimento delle politiche da parte delle banche centrali globali e per le prospettive economiche. Marubeni Corp. ha perso il 3% e Lasertec il 2,9%. Meglio JSR in seguito alla notizia che Japan Investment Corp., sostenuta dal governo, ha intenzione di acquistare la società. Lo yen giapponese ha ricevuto una breve spinta (cambio dollaro-yen a 143,377, -0,06%) dalle minute dell’ultima riunione della Banca del Giappone, in cui uno dei responsabili politici ha chiesto una revisione anticipata del controllo della curva dei rendimenti. Lo yen è sceso di quasi il 9% da un anno all’altro, poiché i mercati hanno gradualmente valutato che i tassi d’interesse statunitensi rimarranno più alti più a lungo, mentre l’entusiasmo per un imminente ritocco delle politiche monetarie, per non parlare di un rialzo dei tassi, da parte della BoJ si è affievolito.
Male i listini cinesi, focus di Moody’s sul Pmi manifatturiero
Lo yuan è sceso sui minimi degli ultimi sette mesi e i listini cinesi sono scivolati (-0,89% Shanghai e -0,98% Shenzhen) dopo le chiusure per festività di giovedì e venerdì scorso. «Il Pmi manifatturiero ufficiale della Cina per giugno indicherà probabilmente una contrazione per il terzo mese consecutivo», avverte Moody’s nella sua Asia-Pacific Economic Preview. «Prevediamo che il dato principale si attesterà a 49 per giugno dopo il 48,8 di maggio», aggiunge Moody’s, sottolineando che la debolezza della domanda di esportazioni cinesi da parte degli Stati Uniti e dell’Europa sta avendo ripercussioni negative. Inoltre, la ripresa economica interna si è rivelata deludente, tanto da richiedere ulteriori stimoli monetari nelle ultime settimane.
Futures di Wall Street positivi
Solo il Kospi, l’indice di riferimento della Corea del Sud, è salito dello 0,39% anche se il produttore di torri eoliche CS Wind è calato del 5,5% e la compagnia aerea low cost Jeju Air ha perso il 2,4%. Invece, Hyundai Engineering & Construction è balzata del 9,1% dopo aver vinto un nuovo contratto in Arabia Saudita. I futures statunitensi salgono dello 0,15% e il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 3,72%. Anche il future sull’Eurostoxx50 sale dello 0,16%.
FONTE: milanofinanza.it/