AGI – Almeno 110 civili sono stati uccisi ieri nel villaggio di Koshobe, nel nord est agricolo della Nigeria, da una banda del movimento jihadista Boko Haram, secondo quanto riferisce il coordinatore umanitario dell’Onu in Nigeria. Gli uomini armati sono arrivati in moto e hanno colpito in modo brutale donne e uomini che si trovavano al lavoro nei campi del villaggio, ha spiegato Edward Kallon. “Almeno 110 civili sono stati uccisi con crudeltà, e numerosi altri sono stati feriti durante l’attacco”, ha aggiunto.
Quello avvenuto nel giorno delle elezioni locali nello stato del Borno è uno degli attacchi con il bilancio più grave nella regione, alle prese da 11 anni con i crudeli attacchi del movimento Boko Haram, che hanno già provocato oltre 36 mila vittime e oltre 2 milioni di profughi. Quelle di questi giorni sono le prime elezioni locali organizzate nello stato dall’inizio dell’insurrezione degli jihadisti. Anche se il comunicato dell’Onu non cita direttamente il Boko Haram, le modalità dell’attacco lo rendono riconducibile al movimento attivo dal 2009. I terroristi prendono spesso di mira contadini, taglialegna, allevatori e pescatori, accusandoli di passare informazioni alle forze governative.
I terroristi hanno colpito nelle coltivazioni di riso che si trovano a meno di dieci chilometri da Maiduguri, la capitale dello stato del Borno, epicentro della loro attività. Il mese scorso erano stati uccisi nei campi della stessa zona altri 22 agricoltori. Ieri il bilancio delle vittime, ritrovati sgozzati, era molto inferiore, e le ricerche di altri corpi nei terreni inondati di acqua per la coltivazione del riso proseguono. Fra le vittime ci sono decine di braccianti agricoli provenienti dallo stato di Sokoto, che si trova a un migliaio di chilometri di distanza a Ovest. Il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari ha condannato il massacro, dicendo che “l’intero Paese è ferito da questi assassinii insensati”.
Vedi: Boko Haram fa strage di contadini, almeno 110 morti in Nigeria
Fonte: estero agi