Type to search

Beni confiscati: Colosimo, sostegno a strutture che funzionano

Share

La presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, ha visitato oggi pomeriggio la sede della fondazione “A voce d’e creature onlus”, che occupa un villa sottratta a un boss della camorra, Raffaele Brancaccio, ragioniere del clan Contini, clan di spicco a Napoli negli anni ‘80/’90. Il bene confiscato è stato affidato dall’amministrazione partenopea in comodato d’uso gratuito nel dicembre 2007 alla Fondazione, nata come ente di prevenzione e recupero della devianza minorile, che oggi offre occupazione a 15 persone oltre a impegnare i bambini e gli adolescenti in diverse attività ricreative e di formazione. I ragazzi più grandi hanno, infatti, anche la possibilità di imparare il mestiere del pizzaiolo. Centrale per il futuro delle attività rivolte ai minorenni che accoglie la Fondazione A voce d’e creature è avere la possibilità di superare l’ostacolo della durata dei 20 anni del comodato d’uso, per evitare di ritrovarsi tra un anno a dover affrontare un altro bando e un eventuale consegna dell’immobile. Fiducioso il presidente, don Luigi Merola, parroco anticamorra, che sottolinea l’importanza di far “capire a tutte le Istituzioni che è meglio investire nei minori che punire gli adulti. Se noi investiamo sui minori, domani lavoreremo meno sugli adulti”. (AGI)
Dal canto suo, la presidente Chiara Colosimo ricorda che per la prima volta e per sua volontà “nella commissione parlamentare c’è un comitato che si occupa soltanto di minori e tutela della legalità. Perché credo che per usare una parafrasi, quando uno pianta un seme, poi se non lo segue quel seme non è detto che cresca, non solo per il terreno dove viene piantato, ma anche per quello che riceve”. “Tutti abbiamo bisogno di essere seguiti, quello che qua ci fa vedere Don Luigi è esattamente quello che va fatto, cioè dare ai ragazzi un modo sano di riempire il proprio tempo. Valori – afferma Chiara Colosimo – sicuramente l’amicizia, il gioco, il divertimento, ma anche la capacità di entrare nelle vite di questi bambini, dal passo di danza alla pizza, che si può insegnare a fare. Si dà un’alternativa alla strada, è fondamentale e serve in questi quartieri. Ma serve in tutti i quartieri, anche e soprattutto in un momento in cui i ragazzi pensano soltanto invece agli schermi”. Intanto la presidente della Commissione assicura che con un altro comitato che fa riferimento all’organismo parlamentare presieduto da Colosimo, quello sui beni confiscati, “ragioniamo di come sostenere le strutture che hanno già dimostrato di funzionare. Perché dopo tot di anni evidentemente se sei ancora qui – aggiunge – ed è tutto così bello è perché quella struttura funziona. A quel punto la legge gli deve venire incontro e non deve permettere una nuova riassegnazione, ma deve permettere che qualcuno ci resti dentro perché ha dimostrato che quel bene confiscato non è più confiscato, ma è un bene vivo”. Intrattenendosi con i bambini impegnati a fare i compiti con le educatrici che curano quotidianamente il doposcuola e partecipano al laboratorio di musica e ballo, la presidente della Commissione antimafia, ha regalato dolciumi. Ha assistito a un’esibizione di ballo e ha visto all’opera i ‘futuri pizzaioli’ della Fondazione, che hanno preparato una serie di assaggi di pizze appena sfornate per il gruppo di visitatori istituzionali, composto tra l’altro dal prefetto di Napoli, Michele di Bari, il sindaco della città, Gaetano Manfredi, e i parlamentari Gianluca Cantalamessa e Sergio Rastrelli. (AGI)