Nuovo record per il debito pubblico a giugno. Il dato, segnala la Banca d’Italia, è aumentato di 27,8 miliardi rispetto a maggio, risultando pari a 2.843,1 miliardi. L’incremento riflette la crescita delle disponibilità liquide del Tesoro (14,2 miliardi, a 41,8), il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (12,3 miliardi), nonché l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,3 miliardi). Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 30,4 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 2,6 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece pressoché invariato.
La vita media residua è rimasta stabile a 7,7 anni. La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è diminuita al 25,4 per cento (dal 25,8 del mese precedente), mentre a maggio (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quelle detenute dai non residenti e dagli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) sono rimaste pressoché invariate al 26,5 e al 10,9 per cento rispettivamente. (AGI)
GAV