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Banche causa principale della recessione. Confedercontribuenti, il Governo imponga cambio di rotta.

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Sono 31 miliardi i soldi in meno erogati per prestiti richiesti dalle banche italiane alle famiglie italiane. Insomma un modo concreto per alimentare la recessione. A denunciarlo la Confedercontribuenti.  Il totale dei finanziamenti al settore privato è   passato da 1.461,8 a 1.431,3 miliardi. Una riduzione che interessa sia le famiglie (-6,9 miliardi) sia le imprese (-23,5 miliardi). Le erogazioni degli istituti di credito sono scese, complessivamente, del 2,09% nell’ultimo anno. Il quadro è critico soprattutto per le imprese, che nell’ultimo anno si sono viste tagliare sia i prestiti a breve termine (-4,82%, da 323,1 miliardi a 307,5) sia quelli di medio periodo (-6,5%, da 130,4 miliardi a 121,9 miliardi). Sono leggermente cresciuti solo quelli a lungo termine, oltre 5 anni, passati da 401,7 a 402,2 miliardi. In totale lo stock di finanziamenti alle imprese è sceso in un anno di 23, 5 miliardi, da 855,3 a 831,7. Ma per le famiglie non va molto meglio: in dodici mesi menocredito al consumo per 1,8 miliardi (da 58,9 miliardi a 57,08) e meno prestiti personali per 550 milioni (da 182,9 miliardi a 182,3). I mutui, pur in lieve ripresa negli ultimi mesi, su un orizzonte annuale sono calati: le erogazioni sono scese dai 364,6 miliardi del marzo 2013 a poco più di 360. Una contrazione che rende più difficile la ripartenza del comparto immobiliare. In totale, lo stock di finanziamenti alle famiglie è calato in un anno di 6,9 miliardi (-1,15%).


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