Dalla Borgata Finocchio alla periferia di Roma ai salotti buoni di Milano. Danilo Coppola, 56 anni, soprannominato ‘er cash’, con l’impresa edile di famiglia di cui ha preso le redini nel 1995 ha fatto grandi affari con l’acquisto di terreni alla periferia della Capitale da rivalutare sui quali costruire abitazioni di lusso. Gli interessi nel settore immobiliari si sono allargati a quello bancario. Negli anni Duemila Coppola acquista il 5% di Bnl ed entra in Mediobanca con una quota del 4,6%. È con il tentativo di scalata ad Antonveneta e Bnl che iniziano i guai giudiziari di Coppola. Insieme al banchiere Gianpiero Fiorani e ai finanzieri Emilio Gnutti e Stefano Ricucci, fa parte dei “furbetti del quartierino”. A Milano in udienza preliminare nel 2008 il 56enne patteggia a otto mesi per aggiotaggio sull’istituto padovano, oltre alla confisca di 5 milioni di euro e al pagamento di 14 milioni all’Agenzia delle entrate. È di un anno prima l’arresto ordinato dal gip della Capitale per bancarotta, riciclaggio, associazione a delinquere e appropriazione indebita riguardo ad attività immobiliari dal 2003. Per questa vicenda è stato condannato in primo grado a 6 anni di reclusione per bancarotta fraudolenta per la Micop (una delle tante società del suo piccolo impero finanziario), ma è stato poi assolto nel 2013 dalla Corte di appello dopo un intervento della Cassazione sulla dichiarazione di fallimento. Risale al 2018 invece la condanna, per cui l’ufficio esecuzione della Procura di Milano ha emesso il mandato d’arresto internazionale eseguito ad Abu Dhabi, per il fallimento del Gruppo Immobiliare 2004 e delle società Mib Prima e Porta Vittoria. Nove anni in primo grado, scesi nel 2020 a 7 anni e confermati nel luglio 2022 dalla Cassazione. Al Tribunale di Milano l’immobiliarista ha in corso altri due processi nel capoluogo lombardo. Uno per reati fiscali nato dal primo filone di indagini della GdF e dei pm Mauro Clerici e Giordano Baggio e un secondo per una presunta tentata estorsione al gruppo Prelios. Per quest’ultima vicenda la Procura aveva ottenuto nel maggio 2021 una misura di custodia cautelare in carcere rimasta ineseguita per il no della Svizzera, dove Coppola era stato all’epoca rintracciato, alla procedura di consegna. (AGI)