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Banca d’Inghilterra: Prima Pausa nei Rialzi dei Tassi dopo 14 Strette Monetarie Consecutive

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Roma, 21 settembre – La Banca d’Inghilterra (BoE) ha sorpreso i mercati annunciando una pausa nel ciclo di rialzi dei tassi di interesse, mantenendo il tasso di riferimento al 5,25%. Questa decisione segna una svolta rispetto ai 14 incrementi consecutivi che avevano portato i tassi ai massimi dal 2008, quando l’economia globale era colpita dalla crisi finanziaria.

La BoE segue così l’esempio della Federal Reserve statunitense, che ha adottato la stessa strategia di attesa nella riunione precedente. Questo spostamento rappresenta una pausa nella politica monetaria restrittiva adottata dalla BoE sin dal dicembre 2021, quando aveva iniziato a innalzare i tassi di interesse.

La decisione della BoE è in controtendenza rispetto a quella di alcune altre banche centrali europee, come la Banca Centrale Europea (BCE), la Banca Nazionale Svizzera (SNB), la Banca Centrale di Svezia e la Banca Centrale di Norvegia, che hanno recentemente aumentato i tassi per far fronte alle pressioni inflazionistiche.

Tuttavia, nonostante questa pausa nei rialzi, i tassi di interesse britannici rimangono tra i più alti dal 2008. Il governatore della BoE, Andrew Bailey, ha dichiarato che “l’inflazione è scesa significativamente negli ultimi mesi, e questa è una buona notizia”, ma ha avvertito che non c’è spazio per l’autocompiacimento e che saranno prese ulteriori misure se necessario per riportare l’inflazione alla normalità.

La decisione di mantenere i tassi è stata presa con una maggioranza di 5 voti a 4 all’interno del Comitato di politica monetaria (MPC) della BoE, evidenziando una divisione all’interno dell’istituto centrale.

Nonostante la riduzione dell’inflazione ad agosto al 6,7% su base annua rispetto al 6,8% di luglio, la BoE è consapevole delle sfide economiche che il Regno Unito sta affrontando. L’aumento dei costi finanziari, in particolare quelli legati all’immobiliare, sta mettendo a dura prova le finanze delle famiglie, e l’attività economica mostra segni di contrazione, con il PIL in calo dello 0,5% a luglio.

La Banca d’Inghilterra si trova quindi in una posizione delicata, con il rischio di recessione che incombe e un’inflazione ancora ben al di sopra del suo obiettivo del 2%. Il futuro della politica monetaria britannica rimane incerto, con la BoE che osserverà attentamente l’evolversi della situazione economica globale e locale.

Domani sarà la volta della Banca del Giappone (BoJ) di comunicare la sua decisione sui tassi di interesse, e anche questa sarà seguita con grande attenzione dai mercati finanziari internazionali.