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Balck Friday: orgia consumistica online

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Di Civismundi

Ogni anno il quarto venerdì di novembre scatta il “Black Friday”, il venerdì nero che dà il via allo shopping natalizio. Si tratta di un evento importato di recente dagli Stati Uniti, dove tradizionalmente  la catena di grandi magazzini Macy’s a New York, nel giorno successivo alla festa del ringraziamento avvia il periodo di sconti per gli acquisti di Natale.

Ma ormai anche in Italia il Black Fiday è diventato una mania, sostenuta daldilagare della pubblicità delle offerte in tutti i media e il bombardamento dei messaggi personalizzati sui social,

Sulla carta, il Black Friday dura un solo giorno, con sconti e promozioni su tutti i prodotti in commercio da acquistare nei negozi oppure online. Nella pratica, però, le cose non vanno così, per quasi tutto il mese di novembre i colossi delle vendite online come Amazon, Alibaba, eBay, Zalando e così via, e le grandi catene di negozi, dall’elettronica all’abbigliamento, si rincorrono con le più “strabilianti” offerte sull’acquisto della loro mercanzia.

Nel novembre 2019, nel periodo del Black Friday, pochi giorni prima che scoppiasse la pandemia di Covid 19, le vendite rispetto ai periodi precedenti e successivi registrarono un incremento del 78%.

Amazon, che l’anno scorso triplicò le vendite, quest’anno offre, non-stop, migliaia di super-offerte con sconti fino al 40%.

Durante il Black Friday dello scorso anno abbiamo registrato una media di circa sette ordini al secondo afferma il Country Manager di Amazon Italia e Spagna, François Nuyts – in Italia il Black Friday   è diventato un appuntamento di riferimento per i clienti, che hanno scoperto la comodità dello shopping online da casa o tramite smartphone, dicendo così addio alle lunghe code e alle attese”.

Sono dunque gli acquisti online, che riguardano soprattutto l’elettronica ed, in generale, il settore tecnologico, a farla da padroni. E tanto più sarà così quest’anno in cui, con le limitazioni agli spostamenti ed il divieto di creare assembramenti dovuti alla pandemia, non sarà possibile dare l’assalto ai negozi.    Ecco, allora, milioni di consumatori pronti alla corsa al click per comprare in rete, più di tutto il resto, notebook, smartphone, ultrabook, smartwatc, televisori di ultima generazione e poi console di gioco, robot da cucina, fotocamere e tutti gli oggetti “smart” di questo tipo.

Aziende ed esperti nei settori finanziario, mobile, retail, advertising, lavorano in modo coordinato per soddisfare le esigenze di sicurezza e di semplicità della operazioni di pagamento con carte elettroniche.

Nella drammatica emergenza sanitaria che stiamo vivendo, con la grave crisi economica recessiva provocata dalle misure di contenimento della pandemia, il rilancio dei consumi è un obiettivo perseguito dal governo, che ha inserito nella manovra finanziaria una serie di misure rivolte anche ad incoraggiare i pagamenti con le carte elettroniche per scoraggiare l’uso del contante e incrementare i pagamenti tracciabili.

In prospettiva è necessario considerare attentamente le ricadute sociali, in termini di sfruttamento e di disuguaglianze, di “disoccupazione tecnologica”, della crescita esponenziale dell’accumulo di immensi guadagni da parte dei giganti multinazionali del digitale e della grande distribuzione organizzata, sempre più a detrimento del piccolo commercio.

Per non parlare del costo di quest’orgia consumistica in termini ambientali, in un mondo in cui imponenti movimenti giovanili e le parti più avvertite della pubblica opinione esigono un radicale ripensamento delle abitudini di consumo per rallentare il fenomeno dei cambiamenti climatici.

Dobbiamo domandarci se davvero è questo il modo giusto per far crescere il benessere e garantire il futuro della nostra società.


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