“Il nostro Paese è caratterizzato ormai da diseguaglianze sempre più profonde. Abbiamo vissuto delle emergenze, quella energetica, pandemica e bellica con le conseguenze economiche che queste emergenze si portano dietro. Dobbiamo cercare di tornare insieme con i piedi ben saldi per terra, per i troppi italiani che non si sentono coinvolti in questa comunità nazionale. Ho sempre pensato, anche nella mia esperienza di governo, che è sbagliato contrapporre il Sud e il Nord. Ci sono aree interne del Nord in cui si hanno le stesse necessità di un paesino del sud, in cui c’è pari spopolamento”. Lo dice il presidente del M5S Giuseppe Conte durante la tavola rotonda fra amministratori e parlamentari “Una strategia per lo sviluppo delle aree interne”. “Le aree interne rappresentano il 61 per cento del territorio nazionale e sono tutte quelle lontane dai grandi centri, le aree più dimenticate e di fatto lontane dai servizi, dalle università, dall’alta velocità e da centri ospedalieri adeguati. Se non si interviene consapevolmente per queste aree e con una politica commisurata ai dati specifici di queste aree rischiamo di offrire agli italiani un deserto senza una goccia dell’acqua della socialità”, aggiunge Conte: “Dobbiamo cercare di coniugare la richiesta di interventi adeguati pensando e ripensando al modello di sviluppo. Le comunità energetiche sono una grande opportunità. Le Smart cities sono modelli anche più facili da realizzare in un piccolo centro, in un piccolo paese. Allora, il piccolo centro diventa anche attrattivo. La qualità dell’aria e modelli di produzione di energia che ci vedano non solo consumatori ma produttori diventano ragioni di attrazione”, sottolinea ancora l’ex presidente del Consiglio: “Le aree meno sviluppate saranno soggette a una maggiore competizione che le svantaggeranno ancora di più”, conclude Conte. (AGI)