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Australia: Re Carlo incontra leader aborigeni dopo proteste

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Re Carlo III ha incontrato a Sydney i leader aborigeni nel suo ultimo giorno di permanenza in Australia. Il meeting è stato organizzato dopo le aspre critiche e le dure polemiche espresse da una senatrice che ha chiesto al monarca di ‘restituire le terre’ ai nativi. Carlo III, che resta il capo dello Stato australiano, ha visitato il National Indigenous Centre of Excellence, un’organizzazione che lavora per migliorare le condizioni di vita degli aborigeni e degli abitanti delle isole dello Stretto di Torres, di origine melanesiana. Una volta arrivato al sito, situato nel sobborgo di Redfern, vicino al centro di Sydney, Carlo è stato accolto con una cerimonia del fumo e con danze tradizionali. La visita di oggi è stata segnata da nuove proteste sull’opportunità o meno di far intervenire la senatrice aborigena Lidia Thorpe, che ieri ha rimproverato il re, al termine di un discorso del monarca in Parlamento a Canberra, per non aver restituito le terre “rubate” agli indigeni australiani. Thorpe ha anche rilasciato dichiarazioni in cui accusa Carlo III di complicità nel genocidio degli indigeni australiani, stimato in 20.000 morti e in circa 400 massacri, avvenuto dalla colonizzazione fino all’inizio del XX secolo. Durante una intervista all’emittente pubblica, Radio National, Thorpe non ha fatto passi indietro: “Le uniche persone che vogliono ascoltare sono quelle che si conformano e parlano bene, ma non fanno nulla per ottenere giustizia per il nostro popolo”, ha aggiunto insistendo sul fatto che il sovrano debba scusarsi con gli indigeni e usare la sua leadership per spingere verso la formulazione di un trattato e per la restituzione dei territori sottratti. (AGI)