“La mafia uccide chi lavora, ammazza due contadini, gente che ha visto l’alba ogni giorno, che ha vissuto nella quotidiana fatica. Luigi e Aurelio Luciani non torneranno più a casa, morti ammazzati dai killer perché testimoni. Aurelio non vedrà la nascita della sua terza figlia. Cosa racconteranno alla bimba? Papà è morto ammazzato in terra di sud dove si muore in pieno giorno nel silenzio e nell’indifferenza perché il mezzogiorno e le mafie sono diventate questioni marginali nell’agenda di palazzo e nella scaletta dei tg. Non oggi, da tempo, ormai” questo commento molto veritiero purtroppo è del giornalista Nello Trocchia .
Mentre tra ferie e presentazioni di libri, nei vari palazzi di governo nazionale e locali ci si occupa di ONG, migranti, si fissano strane priorità e si parla del nulla la mafia foggiana ha colpito ancora.
“Intanto la mafia foggiana annienta presente e futuro delle nuove generazioni. Il silenzio delle imprese, i comuni che non si costituiscono parte civile, i giornali che non se ne occupano, le amministrazioni conniventi, i tribunali che negano l’associazione mafiosa, i boss liberi, il silenzio delle istituzioni, gli appelli di anni fa caduti nel vuoto. Così cresce la mafia, diventa potere egemone e sputa veleno, sparge sangue, azzera l’orizzonte di una terra” – continua Trocchia.
Nel tardo pomeriggio il Governatore della Puglia ha comunque diramato un comunicato in merito: – “Quello che è accaduto questa mattina a San Marco in Lamis è un fatto gravissimo. Ancor più doloroso che a perdere la vita sono state anche due persone innocenti, barbaramente inseguite e uccise solo perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato. Sono in contatto con il Comandante della Legione Carabinieri Puglia Gianni Cataldo per avere aggiornamenti. Di fronte a un delitto così brutale, la Regione Puglia è pronta a reagire con ogni mezzo contro la mafia, al fianco della magistratura e delle forze dell’ordine, costituendosi parte civile nel processo che verrà, facendo ogni sforzo per contrastare e debellare fenomeni criminali che nella nostra terra non possono avere diritto di cittadinanza”.
Ma chi si trovava realmente nel luogo e nel momento sbagliato?
Stiamo diventando il Paese dell’assurdo… se si fa il proprio dovere si viene puniti!
“Il silenzio assordante dell’agguato mafioso in Puglia deve farci riflettere. Anche se siamo in un periodo di ferie, non per tutti però, non dobbiamo mai abbassare la guardia. Ci vuole più informazione ed educazione alla legalità e non incentivare la cultura dell’omertà. Dobbiamo avere e dare fiducia nelle forze dell’ordine. Esprimo a nome della Confedercontribuenti il cordoglio alla famiglia delle due vittime innocenti coinvolti in questo barbaro attentato” – il commento di Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti organizzazione che ha tra i valori e principi la lotta alla criminalità e alla mafia.