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Atlete in bikini dalla Villa del Casale

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Anche le donne praticavano sport nell’antichità. Sono forse poche le rappresentazioni visive, ma di grande fascino e di suggestiva impressione è sicuramente un celebre mosaico custodito nella famosa Villa del Casale a Piazza Armerina.

La stanza piu’ celebre  raffigura dieci ragazze cosiddette  in”bikini”impegnate in uno spettacolo in onore della dea del mare Teti. Sono varie le competizioni ginniche in cui vengono raffigurate; sicuramente riconoscibili sono il lancio del disco, il gioco con la palla, gli esercizi con manubri e la corsa campestre. Le rappresentazioni si dividono in due registri: in basso a sinistra sono raffigurate due vincitrici in gare, che vengono incoronate. Apre la scena una figura con manto dorato che fa da giudice,arbitro di gara, alla competizione, colta nel porgere la corona e la palma della vittoria; accanto vi è una fanciulla che tiene nella mano sinistra la ruota dei giochi circensi, una sua compagna accanto viene premiata perché vincitrice, reca in mano la palma della vittoria mentre con l’altra si incorona appoggiandosi sul capo la corona tortile. Ed infine fanno da chiusa altre due atlete impegnate nel gioco della palla.

Nella parte superiore del mosaico, le atlete sono raffigurate mentre svolgono  esercizi con pesi in mano, lancio del disco e corsa campestre. Si noti un particolare. Una delle atlete pare abbia una cicatrice, e questo fa ipotizzare che le ragazze siano riconducibili ad alcune componenti della famiglia e che nel mosaico si faccia riferimento ad un episodio realmente accaduto. La modernità delle ginnaste sta nell’indossare quello che oggi chiamiamo bikini che nell’antichità era il subligar, una sorta di slip , e l’estropkion, una specie di top, naturalmente non si trattava di costumi da bagno ma  di abbigliamento in uso per gare sportive.

 

 

Testo a cura di Alessandra Randazzo

 

Fonte: mediterraneoantico.it/