AGI – Un’Atalanta di ferro si piega solamente nel finale al Real Madrid nell’andata degli ottavi di finale, cadendo 1-0 al termine di una gara condizionata in particolare da una decisione arbitrale abbastanza discutibile, che ha costretto i bergamaschi all’inferiorità numerica per oltre un’ora e un quarto. Decide la rete di Mendy all’86’, che pone i blancos in una posizione di netto vantaggio in vista del ritorno in terra spagnola, seppur resti comunque tutto aperto. Quarti che sembrano già ipotecati invece per il Manchester City, che a Budapest contro il Gladbach passa 2-0 con Silva e Jesus.
Al Gewiss Stadium, in un avvio di gara divertente e all’insegna dell’equilibrio, il primo episodio arriva al 17′ ed è un clamoroso abbaglio dell’arbitro, che espelle Freuler per un fallo al limite su Mendy, lanciato sì in porta ma defilato rispetto ai pali difesi da Gollini (oltretutto il centrocampista nerazzurro non era neanche l’ultimo uomo). Nonostante l’inferiorità numerica la Dea non disdegna, anche se verso la porta di fatto calciano solo i blancos, che a ridosso dell’intervallo sfiorano due volte il vantaggio con Vinicius e Casemiro, murati rispettivamente da Pessina e Gollini.
Nella ripresa continua a premere il Real spaventando ancora moltissimo l’Atalanta, che si salva in un altro paio di situazioni sulle conclusioni nuovamente deviate di Modric prima e Vinicius poi. Tanto cuore in difesa, tanta fatica in attacco per gli uomini di Gasperini, preventivatile con l’uomo in meno e dopo l’uscita per infortunio di uno sfortunato Zapata. Pochissimi i pericoli capitati dalle parti di Cortuois, inoperoso per gran parte della sfida. Nel finale il destro a giro di Mendy da fuori area regala al Real un successo pesante, ma per l’Atalanta nulla è perduto e a Madrid servirà un capolavoro per ribaltare le sorti della qualificazione.
Source: agisport