Una riforma sulle aste giudiziarie. Con l’obiettivo di evitare condizionamenti ambientali, perdite di tempo e di soldi a chi vuole fare le offerte e – magari – spuntare anche prezzi più alti. I beni, infatti, dovranno essere venduti con procedure telematiche, per aumentare il numero dei potenziali acquirenti e conseguentemente anche il prezzo di vendita. Tutto ciò grazie al decreto del ministro della giustizia concernente “Regolamento recante le regole tecniche e operative per lo svolgimento della vendita dei beni mobili e immobili con modalità telematiche nei casi previsti dal codice di procedura civile, ai sensi dell’articolo 161-ter delle disposizioni per l’attuazione del codice di procedura civile”, che ha ricevuto nei giorni scorsi il via libera (con osservazioni) dal Consiglio di stato (parere numero 00380/2015 diffuso il 6 febbraio scorso). E’ stato lo stesso dicastero guidato da Andrea Orlando a sottolineare nella relazione di invio a palazzo Spada che lo schema di regolamento è stato predisposto al fine d’incrementare l’efficienza delle procedure di espropriazione forzata, “favorendo le vendite dei beni pignorati mediante l’aumento del numero dei potenziali partecipanti, con conseguente probabile incremento del prezzo di vendita”. Una vittoria delle nostra organizzazione dopo le battaglie fatte e le proposte inviate in parlamento. Una risposta precisa ad una parte della nostra proposta di legge sulla riforma delle aste giudiziarie. Una misura concreta contro le mafie. Questo il commento del presidente nazionale di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.