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Arte contemporanea: Catanzaro si candida come capitale 2026

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Una sfida che guarda al futuro ma con solide basi nel presente e nel passato. E’ la sfida di Catanzaro che si candida al titolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026: il Comune infatti ha ufficialmente dato riscontro al bando pubblicato nei mesi scorsi dal ministero della Cultura e oggi ha presentato il dossier e il logo in una conferenza stampa alla Biblioteca De Nobili. In palio In palio, nella manifestazione che è alla sua prima edizione, c’è un milione di euro da impiegare per realizzare le attività inserite nel progetto presentato dalla città che risulterà vincitrice. “Siamo partiti da un dato molto semplice, e cioè – ha esordito il sindaco Nicola Fiorita – che Catanzaro è già una capitale dell’arte contemporanea, grazie a una serie di fattori come l’eredità di una figura come Mimmo Rotella, grande lavoro fatto in precedenza da altre amministrazioni, come quello messo in campo dalla Provincia con Michele Traversa e Wanda Ferro con la costruzione di un patrimonio quali sono il Parco della Biodiversità e il Marca. Partendo da questo – ha aggiunto Fiorita – abbiamo provato a mettere a sistema quello che c’è stato e che c’è e a disegnare un sogno, una specie di favola. Vedremo come va a finire, sapendo che abbiamo vinto perché in ogni caso abbiamo un progetto su cui lavorare per i prossimi anni”. Per Donatella Monteverdi, assessore alla Cultura al Comune di Catanzaro, si tratta di “un progetto originale, che affronta il tema tra il passato e il presente attraverso il racconto di un viandante e vuole dare un’idea di Calabria diversa, sganciata dagli stereotipi”. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il curatore del dossier, Vincenzo Costantino, e i numerosi rappresentanti dei partner istituzionali che hanno sostenuto la candidatura in qualità di membri del comitato promotore: a coordinare il Comitato ci sarà Michele Traversa, già presidente della Provincia e già sindaco di Catanzaro, mentre tra le partnership si annoverano la Regione, l’Università di Catanzaro, l’Accademia di belle arti di Catanzaro, l’amministrazione provinciale di Catanzaro, la Camera di commercio, la Caritas Diocesana, Confartigianato Imprese Calabria, il Conservatorio Tchaikovsky, la Fondazione Banco di Napoli, la Fondazione Mimmo Rotella, la Soprintendenza archeologica, Unindustria Calabria, Mudiac e Ordine degli architetti. (AGI)