Nel nord della Francia, nel Museo della Chartreuse di Douai, un dipinto finora considerato come fiammingo è stato ora attribuito a Lavinia Fontana, una delle maggiori artiste del Rinascimento italiano. Intitolato “Ritratto di un gentiluomo, di sua figlia e di una domestica”, l’olio su tela dai toni scuri raffigura una famiglia borghese.
La sua scoperta, o meglio riscoperta, è il risultato di un programma di studio e restauro della collezione di dipinti italiani della Chartreuse, avviato lo scorso anno dal museo, con il supporto di un comitato scientifico composto da esperti. Tra questi, Philippe Costamagna, conservatore dei musei Fragonard e specialista dell’arte fiorentina e romana, ha individuato questo dipinto nelle riserve. “La gente mi diceva che si trattava di una pittura nordica, ma io ho risposto di no, che siamo in presenza di una pittura italiana, bolognese nello spirito dalla A alla Z”, ha spiegato l’esperto, facendo riferimento in particolare alla bambina con i fiorellini e al colletto plissettato.
Precedentemente attribuita al pittore fiammingo rinascimentale Pieter Pourbus (1523-1584), l’opera è stata infine attribuita a Lavinia Fontana. “Il dipinto è in ottime condizioni, non è stato restaurato male in passato, quindi non è stato distorto. Il restauro lo valorizzerà”, assicura Costamagna. Questa tela, di formato quasi quadrato, fu lasciata in eredità al Museo di Douai nel 1857, ma ora è necessario un restauro prima di poterla includere nelle collezioni permanenti.
“Ritratto di un gentiluomo, di sua figlia e di una domestica” rappresenta un padre, vestito di nero e con un voluminoso colletto plissettato, seduto su una poltrona, mentre la figlia, che indossa un colletto simile, gli porge dei fiori. Sullo sfondo, una cameriera appoggia accanto a loro un cesto di frutta.
Lavinia Fontana, nata a Bologna nel 1552 e morta a Roma nel 1614, è cresciuta in un ambiente colto e ha imparato la pittura dal padre, il manierista Prospero Fontana. Nota principalmente per i suoi ritratti, ha realizzato anche grandi pale d’altare, dipinti devozionali e rare scene mitologiche. Le sue opere furono commissionate dai papi Gregorio XIII e Clemente VIII, oltre a essere stata la prima pittrice eletta all’Accademia di San Luca. Lavinia Fontana ha 40 anni in più di un’altra grande figura del Rinascimento: Artemisia Gentileschi (1593-1656), oggetto di una retrospettiva al Museo Jacquemart-André di Parigi. (AGI)
VQV