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Archeologia: Villa Sora a Parco Ercolano, sinergia col Comune

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Il Parco archeologico di Ercolano con i suoi funzionari è in questi giorni al lavoro su Villa Sora, da poco tra quelle tutelate dal Parco, con un intervento di messa in sicurezza e progettazione di nuovi scavi e restauri. Villa Sora è la sola villa romana dell’area vesuviana ancora oggi affacciata sul mare del Golfo di Napoli. Prima dell’eruzione che la seppellì nel 79 d.C. insieme alle domus di Ercolano, Oplontis, Pompei e Stabia, la villa sfruttava la naturale pendenza del suolo e si sviluppava su terrazze digradanti verso il mare. Oltre a strutture in vista sia sulla terrazza mediana sia su quella inferiore, ci sono evidenze subacquee nello specchio d’acqua antistante. Benché spezzato in due dal passaggio della linea ferroviaria storica Napoli – Torre Annunziata, si tratta di uno dei siti con maggiori potenzialità di sviluppo dell’intera zona ricompresa nella buffer zone Unesco di Ercolano.
Il Parco, d’intesa con il Comune di Torre del Greco, intende intraprendere un programma sperimentale di tutela, valorizzazione e promozione condivisa e partecipata del sito. Il primo step in tale direzione oggi, con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Comune e l’istituzione di un tavolo permanente di confronto e consultazione aperto ad associazioni del terzo settore, istituzioni educative e di volontariato.
“Nella prospettiva della tutela condivisa e della valorizzazione integrata come previsto dalla Convenzione di Faro”, spiega il direttore del Parco, Francesco Sirano, “il Parco vuole favorire la partecipazione attiva e propositiva della comunità attraverso il coinvolgimento dei diversi protagonisti che operano sul territorio, con l’intento di stimolare e potenziare la rete di relazioni e di attivare iniziative culturali per la migliore e più estesa fruizione del patrimonio archeologico. Nello stesso tempo ci prepariamo a estendere anche su Villa Sora i protocolli di manutenzione programmata già attivi a Ercolano attraverso un processo di studio, documentazione e applicazione dei criteri di analisi del degrado che devono essere alla base di qualsiasi intervento conservativo, sempre con l’affiancamento dei professionisti del Packard Humanities Institute”.
Nei prossimi giorni sul sito istituzionale del Parco sarà pubblicato un avviso a manifestare interesse per la partecipazione al tavolo aperto alla comunità. (AGI)
LIL