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Archeologia: Claterna area più grande del Nord

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“Ci troviamo davanti all’area archeologica non stratificata più grande del Nord Italia. Per importanza e quantità di reperti finora riportati alla luce probabilmente si può parlare di una Pompei del Nord. Ed è un’area, quella dell’antica città romana di Claterna, che è una continua scoperta. Dopo il foro, le strade, domus con mosaici policromi, impianti termali, ma anche tremila monete in argento e in bronzo, circa cinquanta gemme colorate con incisioni dedicate a varie divinità e numerose strutture tra cui il teatro, dai più recenti scavi relativi proprio al teatro sono infatti affiorati ulteriori materiali preziosi a testimonianza dell’importante passato della città e del suo rapporto con Roma, ma anche e soprattutto dell’immenso potenziale che abbiamo motivo di ritenere ci sia ancora da scoprire. Le ricerche hanno infatti finora riguardato soltanto un decimo del sito, un’area di ben 18 ettari. Massimo impegno da parte del Ministero per valorizzarlo come merita con risorse economiche e progetti che diano al sito nuova vita: oltre a proseguire con gli scavi, con la soprintendenza di Bologna – che ringrazio per il lavoro svolto – abbiamo intenzione di mettere in campo una serie di attività che coinvolgeranno realtà e istituzioni del territorio, pensate per avvicinare alla conoscenza di questo luogo magico e ricco di storia innanzitutto i più giovani e fare da richiamo a quanti più visitatori in arrivo da tutto il mondo. Non ultima, sul tavolo, l’idea di restituire al teatro la sua originaria funzione di luogo di spettacolo”. È quanto ha dichiarato il sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni intervenendo questa mattina all’incontro di presentazione dei reperti rinvenuti durante i più recenti scavi eseguiti (e ancora in corso) dalla Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara nell’area archeologica di Claterna, a Ozzano dell’Emilia (Bologna) e degli interventi sul sito finanziati dal MiC. Iscrizioni, frammenti di marmo colorato, nonché un Quinario, moneta d’argento della Repubblica Romana del valore di ½ denario datata 97 a.C. rinvenuta in un corridoio della cavea del teatro (ritrovamento raro, un reperto che conferma la datazione certa alla fine del I secolo a.C. della costruzione del teatro). Scoperte da cui si evince che Claterna era molto più che una città di passaggio, bensì un centro di commercio con contatti diretti con Roma. All’incontro – si legge in una nota del ministero – hanno partecipato la soprintendente di Bologna Francesca Tomba, il direttore del segretariato regionale MiC per l’Emilia-Romagna Corrado Azzollini e il sindaco di Ozzano dell’Emilia Luca Lelli.
“La mia presenza qui oggi per ribadire che da parte del Ministero – ha aggiunto Borgonzoni – c’è grande attenzione per l’area, che rappresenta per la Regione e il Paese un gioiello di inestimabile valore. Dopo aver assegnato nel triennio 2022-2024 oltre 700 mila euro per teatro e domus dei mosaici, ulteriori fondi saranno destinati ad interventi di scavo archeologico, restauro, valorizzazione e riutilizzo del teatro romano”. “C’è un aspetto molto importante da considerare e cioè – ha affermato la Soprintendente di Bologna Francesca Tomba – che gran parte dell’area resta da scoprire. Possiamo quindi progettare una grande fase di conoscenza e di valorizzazione ad ampio raggio di un sito che ha ancora tanto da raccontare. Un’area non compromessa, visto che siamo in piena campagna, altro aspetto da sottolineare che caratterizza il sito”. (AGI)
COM/GIP