di Gianni De Iuliis
Zenone è stato uno dei più brillanti allievi della Scuola eleatica fondata da Parmenide.
Vi sono poche notizie certe sulla sua vita. La principale fonte è il dialogo platonico Parmenide.
Platone ci dice che era «alto e di bell’aspetto» e che fosse l’amante di Parmenide. Nel dialogo si racconta che il maestro e il suo allievo giunsero ad Atene per partecipare alla Grandi Panatenee e che in tale occasione avrebbero conosciuto Socrate.
Le Grandi Panatenee erano le feste religiose più importanti dell’antica Atene, che si celebravano ogni anno in onore della divinità protettrice della città, Atena appunto. Esse si tenevano nel periodo corrispondente all’attuale fine di luglio e vi partecipavano tutti i cittadini liberi, comprese le donne.
La notizia di tale viaggio non è però confermata da Diogene Laerzio.
Secondo Plutarco Zenone tentò di uccidere il tiranno Demilo e, avendo fallito, per non rivelare l’identità dei suoi complici, «con i suoi stessi denti si strappò la lingua e la sputò in faccia al tiranno».
(40. Continua)