Il tour europeo porterà il leader ucraino nel fine settimana anche a Berlino
ANSA
Volodymyr Zelensky è atteso a Roma per incontrare Sergio Mattarella, Giorgia Meloni e il Papa.
Il possibile incontro del presidente ucraino con il pontefice non è legato alla “missione di pace” di cui ha parlato il Pontefice nei giorni scorsi.
Lo scrive la Tass da Roma citando “una fonte vaticana”.
Secondo la fonte, Zelensky ha fatto richiesta “solo alcuni giorni fa” di essere ricevuto dal Papa nell’ambito della sua visita a Roma.
Nell’ambito di un tour europeo che lo porterà nel fine settimana anche a Berlino, il presidente ucraino fa tappa nella capitale per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa, dopo aver già visitato nei mesi scorsi Washington, Londra, Parigi, Bruxelles e negli ultimi giorni Helsinki e L’Aia. Mentre il Vaticano continua a lavorare a quella “missione di pace” tra Kiev e Mosca annunciata dallo stesso Francesco ma dai contorni ancora “riservati”.
Il presidente della Repubblica Mattarella riceverà domani al Quirinale Zelensky. Non è ancora stato diffuso l’orario dell’incontro. Secondo fonti parlamentari il presidente ucraino potrebbe incontrare Meloni domenica, dopo averla ricevuta lo scorso febbraio a Kiev alla vigilia del primo anniversario dell’invasione russa. Tra i due leader è emersa subito una certa sintonia, sebbene Zelensky abbia dimostrato di non avere peli sulla lingua nel criticare un alleato del governo Meloni, Silvio Berlusconi, per i suoi legami mai veramente recisi con Vladimir Putin.
In questi sette mesi a Palazzo Chigi, la premier ha però ribadito e dimostrato più volte di voler mantenere l’Italia al fianco degli alleati euroatlantici nel sostegno a Kiev, spiegando in parlamento e nei consessi internazionali la necessità di inviare armi all’Ucraina per metterla in condizioni di difendere se stessa e il resto dell’Europa. Scommettendo su un futuro “europeo, di pace e libertà” per il Paese ora in guerra, l’Italia vuole inoltre ritagliarsi uno spazio importante nella futura ricostruzione, un impegno valutato in 400 miliardi di dollari in 10 anni. A questo Meloni ha dedicato, appena poche settimane fa, la Conferenza bilaterale di Roma del 26 aprile con la partecipazione del premier Denys Shmyhal, del ministro degli Esteri Dmytro Kuleba e di altri responsabili del governo ucraino.
Fonti vaticane hanno invece fatto sapere che “è possibile che il Papa incontri il presidente ucraino”, senza precisare il luogo né l’orario. Il Pontefice è stato più volte invitato a recarsi a Kiev, ma lui stesso ha sempre posto la condizione di poter andare anche a Mosca, senza tuttavia ottenere risposta dal Cremlino. Il lavoro diplomatico va comunque “avanti”, ha annunciato ieri il segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, parlando di “contatti” e di novità “a livello riservato”. Nemmeno la Germania ha confermato ufficialmente la visita a Berlino dove, secondo indiscrezioni fatte trapelare da un tabloid la settimana scorsa, Zelensky incontrerà il cancelliere Olaf Scholz e il presidente Frank-Walter Steinmeier sabato (la data è stata poi confermata all’ANSA da una portavoce della polizia).
A quanto pare però, gli ucraini non avrebbero gradito la fuga di notizie e “di informazioni sulla sicurezza molto sensibili”. Un atteggiamento che a Kiev hanno considerato “irresponsabile”, tanto da aver messo in discussione la visita stessa, mentre la polizia di Berlino ha aperto un’inchiesta interna per stabilire come possa essere avvenuta la fuga di notizie. In Germania, inoltre, Zelensky potrebbe trattenersi anche domenica per ricevere ad Aquisgrana il premio Carlo Magno conferito quest’anno al popolo ucraino e al suo presidente. Nella città tedesca sono state annunciate manifestazioni, divise tra la protesta contro l’invio di armi all’Ucraina e il sostegno a Zelensky e alla sua resistenza contro l’invasore russo.
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