World Pasta Day con chef Diotaiuti, da Washington a Basilicata


Se dici Italia, dici Pasta. Il piatto simbolo della nostra cultura e della nostra storia culinaria viene celebrato nel World Pasta Day. In prima linea come ambasciatore del tricolore nel mondo c’è lo chef Luigi Diotaiuti che, nell’ambito della giornata dedicata al “primo per eccellenza”, ha deciso di andare oltre organizzando un Congresso Internazionale a Maratea il 23, 24 e 25 ottobre in collaborazione con l’Istituto Statale di Istruzione Superiore Giovanni Paolo II. Ripartire dalle origini lucane per portare piatti della tradizione in tutti i continenti e promuovere il “verbo” ai fornelli per attrarre sempre più giovani all’arte della Cucina italiana. Un obiettivo ambizioso che vede lo chef più amato da Obama in prima linea con un ponte che lega la Basilicata al resto del mondo. L’evento si propone di esplorare l’impatto della cucina italiana (saperi, sapori e salute) a livello globale, promuovere la dieta mediterranea e riflettere su innovazione e sostenibilità nella gastronomia. Un evento che tocca vari tasti fondamentali per la vita e il benessere di tutti. E farlo con le basi che ogni chef dovrebbe avere come mantra: l’amore, la passione e le materie prime. “Il mio obiettivo è sempre stato quello di mostrare rispetto per gli ingredienti stessi utilizzando i migliori prodotti di qualità in modo autentico. Non ho mai deciso di vincere premi. La mia unica missione è preservare tradizioni, tecniche e standard”, afferma chef Diotaiuti. Per dipingere i tratti del suo pensiero basta scorrere la sua vita professionale. Un passaggio dalle terre lucane fino in America, dove Luigi Diotaiuti ha vinto la sua sfida: trasformare la tradizione in eccellenza e arrivare ad essere un punto di riferimento, con il suo ristorante Tiramisu di Washington (tra i 50 migliori ristoranti italiani nel mondo nel 2019 (per il sito 50topitaly.it), per i divi di Hollywood (presenze fisse ai suoi tavoli, tra i tanti, George Clooney, Julia Roberts e Harrison Ford) e per l’ex numero uno della Casa Bianca che lo ha scelto come chef di punta nella sua agenda e inserendolo di diritto nello Chef Culinary Corp del Dipartimento di Stato Americano. Attraverso iniziative come la creazione del docufilm sulla transumanza e il supporto a eventi enogastronomici, Luigi con la sua Fondazione vuole contribuire a diffondere la conoscenza e l’amore per il territorio lucano, mantenendone vive le radici culturali. Inoltre, la Fondazione si impegna a sostenere progetti educativi volti a formare i giovani nel settore della ristorazione e del turismo, creando un ponte tra la tradizione e l’innovazione. (AGI)