La premier Giorgia Meloni dovrebbe ascoltare i timori degli investitori sul debito pubblico italiano riducendo il deficit e facendo le riforme necessarie al paese. Lo afferma il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in un’intervista al Financial Times.
Visco, che lascerà la guida di palazzo Koch alla fine di questo mese dopo 12 anni, spiega al quotidiano britannico che il recente aumento dei costi di finanziamento di Roma dimostra che gli investitori si stanno “assicurando” contro una spirale di deboli prospettive di crescita del paese a lungo termine e di un debito elevato. “Ovviamente bisogna capire perché i mercati sono preoccupati”, dice Visco. “Non penso che sia in atto una speculazione contro il Paese. Ritengo che sia fondamentalmente una preoccupazione per il tasso di crescita potenziale a lungo termine dell’economia”.
Il rendimento dei titoli di riferimento italiani a 10 anni la scorsa settimana è salito vicino al 5% per la prima volta da quando infuriava la crisi del debito sovrano europeo 11 anni fa. L’incremento del tasso è arrivato in un contesto di crescenti tensioni sui mercati obbligazionari globali, che hanno subito forti vendite per i timori che le banche centrali mantengano i tassi di interesse alti più a lungo del previsto per domare l’inflazione.
Il governo di Giorgia Meloni, ha sottolineato il governatore, “ha fatto meglio di quanto molti si aspettassero” sul piano delle politiche di bilancio, “ecco perché bisogna rispondere ai mercati con due cose: in primo luogo, una visione del piano di crescita a lungo termine e, in secondo luogo, l’azione a breve e medio termine per quanto riguarda gli squilibri fiscali”, ha affermato Visco. “L’aumento del rapporto debito/Pil è dovuto principalmente alla deludente performance del Pil”, prosegue Visco nel colloquio con Ft, avvertendo che “anche il settore dei servizi sta rallentando” e che una recessione della zona euro è possibile nella seconda metà di quest’anno.
Per Visco “l’Italia può crescere di più e non dovremmo ignorare i bassi livelli di indebitamento privato e la posizione netta sull’estero positiva del Paese”, ha affermato.
A preoccupare il governatore tuttavia è lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, vicino a 200 punti base, un livello “preoccupante perché molto più alto che in Spagna o Portogallo”.
Importante aumentare anche l’occupazione femminile. “Ci sono una serie di cose in Italia che non sono paragonabili a quelle del resto d’Europa, come la possibilità di avere i bambini a scuola per l’intera giornata”, ha detto Visco, aggiungendo che Roma potrebbe anche concentrarsi su migliori soluzioni per integrare gli immigrati nella forza lavoro e migliorare la formazione nelle competenze digitali.
Il governatore ha parlato anche del superbonus che ha innescato una frenesia di ristrutturazioni delle case in Italia che ora grava pesantemente sulle finanze pubbliche. Per Visco il bilancio finale probabilmente supererà i 100 miliardi di euro, circa il 5% del Pil. E’ stata, nella sfortuna, “una buona lezione, un’ottima lezione” sull’importanza di “targeting e personalizzazione” dei programmi governativi, aggiungendo che le iniziative per assistere le famiglie povere alle prese con gli alti costi dell’energia sono state realizzate molto meglio.
Infine, sugli extraprofitti delle banche, il governatore ribadisce che la Banca d’Italia “non è stata consultata”, evidenziando come siano da “accogliere con favore i cambiamenti proposti finora” al decreto. (AGI)
GIN