Virginia Eshelman Johnson nasce a Springfield l’11 febbraio 1925, in una famiglia statunitense di
ceto medio. Conclude la scuola con due anni di anticipo e prosegue gli studi in ambito musicale
presso la Drury University. Abbandona la carriera universitaria per trasferirsi a Jefferson City, dove secondo la madre ha più possibilità di trovare marito. Come raccontato da lei stessa con un filo di ironia, è stata cresciuta con l’unico obiettivo di sposarsi e riesce più volte a portare a termine questo intento. Da giovane sposa un politico del Missouri, poi un avvocato, poi il leader di una band con il quale ha due figli.
Nel corso di questo periodo Virginia cambia diverse occupazioni: suona il piano e canta come mezzo-soprano, lavora in una radio locale con una band, scrive come collaboratrice di un giornale di economia. Se non è soddisfatta di una condizione, fa in modo di cambiare le cose. Per questo motivo, divorzia ancora una volta e cerca un nuovo inizio. Prova quindi a laurearsi in
sociologia presso la Washington University ma non conclude il percorso. A 31 anni, disoccupata
con due figli a carico, deve trovare un posto di lavoro.
Nel 1956 si presenta presso la facoltà di medicina dell’università per un posto da collaboratrice del Dr. William Masters, un medico ginecologo che dedica la sua vita alla ricerca: con le sue ricerche aiuta a combattere l’infertilità; poi sposta il suo campo d’indagine sulle risposte agli stimoli sessuali, chiedendosi come e perché uomini e donne reagiscano fisiologicamente e psicologicamente in un certo modo.
Quando viene assunta, Virginia Eshelman Johnson è una donna divorziata più volte con due figli e, come detto dallo stesso Masters, ha una sensibilità che mette a proprio agio le partecipanti dei suoi esperimenti. Da qui in avanti, affianca Masters nella ricerca, prima occupandosi dell’aspetto amministrativo, poi diventando co-direttrice dell’organizzazione. Masters comprende infatti l’importanza di una prospettiva femminile nella ricerca, e sceglie proprio quella di Virginia, anticonformista e curiosa.
Infine, nel 1971 Virginia e William si sposano, dopo 15 anni di lavoro insieme. Ironicamente, la coppia riporta che in casa c’è solamente un argomento che mette d’accordo entrambi: la politica. Durante questo periodo di lavoro congiunto, pubblicano il primo libro, Human Sexual Response (1966): esso descrive le varie fasi della sessualità e conclude che le donne, al contrario degli uomini, possono provare una serie di “multi-orgasmi”. Inoltre, tratta l’orgasmo femminile al pari di quello maschile, non in funzione di esso, come si tendeva a fare precedentemente.
Nonostante gli autori scrivano in linguaggio tecnico, rivolgendosi agli specialisti, lo studio genera scandalo nella società per la delicatezza degli argomenti, fino ad allora assai poco analizzati. Dopo questa pubblicazione, la coppia diventa famosa in tutti gli USA; i coniugi vengono intervistati da varie riviste, generando sempre discussioni controverse tra la popolazione. Per i successivi 20 anni i ricercatori continuano la pubblicazione di libri per svelare i loro lavori, che si articolano tanto in ricerca quanto in terapia. A questo proposito, propongono di curare problematiche come la disfunzione erettile nell’uomo e l’anorgasmia nelle donne tramite un approccio più fisico, rispetto a quello psicoanalitico usato fino ad allora.
Le ricerche della coppia aiutano a superare tabù e correggere false credenze. Nel 1979 pubblicano insieme Homosexuality in Perspective, un libro famoso e contestato sia dai sostenitori sia dagli oppositori dei diritti gay: i primi perché propone una cura per gli omosessuali che vogliono diventare eterosessuali, i secondi perché riconosce i gay allo stesso livello delle persone etero.
Nonostante ciò, è necessario riconoscere Johnson come pioniera nel campo della sessualità: lei e Masters spostano il sesso dal letto al laboratorio, in modo da studiarlo, secondo criteri scientifici, direttamente con indici fisiologici, dal momento dell’eccitazione fino all’orgasmo.
Ad esempio, raccolgono i dati fisiologici dei partecipanti, come battito cardiaco, attività cerebrale e metabolismo, fino a registrare con una piccola videocamera ciò che accade dentro la vagina.
Grazie alle loro ricerche concludono che non c’è differenza, come prima si credeva, tra orgasmo vaginale e clitorideo, che la lunghezza del pene maschile non influisce sulla soddisfazione della partner e che l’attività sessuale degli anziani non è solamente possibile, ma è normale. Infine, Johnson e Masters divorziano nel 1993 e Masters muore nel 2001. Verso la fine degli anni ’90 Virginia apre il proprio centro di insegnamento, dove mette a disposizione conoscenze, audiocassette e letteratura per superare i problemi legati alla sfera sessuale. Virginia Johnson muore a Saint Louis il 24 luglio 2013 all’età di 88 anni.
fonte@enclopediadelledonne
di PIETRO LAZZARETTI