"Violenza inaudita" sull'arbitro e la fidanzata uccisi in casa a coltellate 


AGI Potrebbe arrivare dal deposito della consulenza informatica sui telefoni delle vittime la svolta nelle indagini sull’omicidio di Daniele De Santis ed Eleonora Manta (lui arbitro di 33 anni, lei funzionario dell’Inps di 30), avvenuto la sera del 21 settembre nella casa di via Montello in cui erano andati a convivere da pochi giorni.

“Enorme violenza su entrambi i ragazzi” 

La Procura di Lecce attende ormai a giorni la conclusione del lavoro del consulente Silverio Greco, che ha setacciato i cellulari, a caccia degli indizi utili a risalire al killer, ammesso che fosse una persona conosciuta dalla coppia. Quella che inizialmente sembrava una certezza, infatti, con il passare delle ore comincia ad essere messa in dubbio anche dalle famiglie dei due giovani, che, dai primi risultati delle autopsia, hanno appreso di una violenza inaudita. “L’assassino si è accanito – ha detto l’avvocato della famiglia De Santis, Mario Fazzini – il segreto istruttorio mi impone di non rivelare le risultanze degli esami effettuati dal medico legale Roberto Vaglio, ma c’è stata enorme violenza su entrambi i ragazzi”. 

 

Non è esclusa l’ipotesi del “pazzo”

Sul fatto che l’accoltellatore fosse una persona conosciuta non vi è alcuna certezza: “Gli inquirenti sono al lavoro – ha proseguito il legale – non escludiamo nulla, neppure che si sia trattato di un pazzo”. Le indagini dei carabinieri, del resto, non trascurano alcuna pista, anche se diversi testimoni avrebbero parlato di un corteggiatore molto accanito, che Eleonora avrebbe rifiutato in nome del suo amore per Daniele.

Mercoledì pomeriggio si era diffusa la notizia che un 37enne di Aradeo (paese limitrofo a Seclì, di cui Eleonora era originaria) fosse stato fermato come potenziale omicida ma la Procura di Lecce ha smentito che fossero stati emessi provvedimenti restrittivi. Le indagini sono coordinate dalla pm Maria Consolata Moschettini e dal procuratore Leonardo Leone de Castris. Quello che l’avvocato della famiglia si sente di escludere è certamente il movente economico: “Sia Daniele che Eleonora erano due giovani con la testa sulle spalle, lavoravano, avevano l’indipendenza economica e facevano una vita tranquilla, senza sperperi e inutili lussi”.

La vita che la giovane donna postava regolarmente su Instagram, dove ha documentato i momenti più belli delle vacanze trascorse con il fidanzato e anche i piccoli lavori di ristrutturazione della casa di via Montello, in cui erano da poco andati ad abitare.

Nessuna macchia nel passato di Daniele 

Altro movente che l’avvocato non reputa realistico è quello legato alla ristrutturazione dell’appartamento da poco conclusa, “perché la famiglia ne sarebbe stata a conoscenza”. Inoltre, i genitori non hanno trovato alcuna macchia nel passato recente di Daniele: “Sono chiusi in un dolore che non trova conforto” ha detto Fazzini.
Al padre è toccato ieri il compito di riconoscere il cadavere mentre per Eleonora lo ha fatto la madre. Le due famiglie hanno espresso la volontà di celebrare insieme le esequie e inizialmente si era pensato alla piazza di Seclì, come luogo della messa funebre. Le norme anti-covid, però, potrebbero rendere quel luogo troppo piccolo per contenere la folla che si immagina vorrà partecipare, per cui si ipotizza di celebrare i funerali a Lecce appena le salme saranno restituite alle famiglie, forse domani ma più probabilmente sabato. 

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Fonte: cronaca agi