Villaggio abusivo sequestrato nel Reggino, lasciate abitazioni


Carabinieri, Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, in esecuzione di un provvedimento emesso dal gip del Tribunale di Reggio Calabria, hanno apposto i sigilli a 105 costruzioni prefabbricate abusive costruite oltre trent’anni fa a Bova Marina, nel basso Jonio reggino, in un luogo sottoposto a vincoli archeologici e di interesse comunitario. L’area su cui era stato realizzata la “Perla Jonica”, originariamente doveva soltanto essere adibita a zona per campeggiare, mentre nel tempo, sono state realizzate abitazioni prefabbricate, alcune addirittura vendute, molte altre, invece, destinate ad essere affittate durante l’ estate. Il complesso, secondo le indagini, è stato realizzato “in assenza di legittimità urbanistico-edilizia, di autorizzazione paesaggistica, di nulla osta degli enti preposti alla tutela dei vincoli ricadenti nella zona ed in violazione degli indici di fabbricabilità previsti dal D.M. dei Beni Culturali”. Le strutture, infatti, sorgono, su un’area demaniale marittima, connotata da vincoli di natura paesaggistico-ambientale, archeologici e sismici “con il risultato della trasformazione indelebile di una porzione di territorio protetto in quanto ricadente in una Zona Speciale di Conservazione”. Le concessioni rilasciate nel corso degli anni, consentivano al titolare di occupare legittimamente 160 mq di superficie demaniale coperta, a fronte dei 6000 mq di fatto. Inoltre, il titolare del villaggio turistico era stato autorizzato ad occupare circa diecimila mq di superficie demaniale scoperta, occupando invece, senza titolo, una superficie complessiva di 11.500 mq. Al momento dell’ irruzione delle forze dell’ordine nel villaggio, erano presenti numerose famiglie, con anziani e bambini, che hanno dovuto lasciare temporaneamente le abitazioni. (AGI)