Vespucci: conferenza su Blue Economy, “per Italia vale 140 mld”


Il mare patrimonio comune dell’umanità e componente essenziale per lo sviluppo di una Blue economy sostenibile e sicura è stato uno dei grandi temi al centro di una delle conferenze internazionali ospitate in questi giorni al Los Angeles presso il Villaggio Italia: l’Esposizione Mondiale Itinerante che affianca l’Amerigo Vespucci, lo storico veliero e nave scuola della Marina Militare in alcuni dei porti principali del tour mondiale.
La conferenza, a cui è intervenuto il Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, è stata aperta dall’Ammiraglio Antonio Natale della Marina Militare. Presente anche il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare Ammiraglio di squadra Enrico Credendino. Nel corso del dibattito sono stati affrontati i temi legati all’uso sostenibile delle risorse oceaniche per la crescita economica, il miglioramento dei mezzi di sussistenza e l’occupazione nonché il ruolo fondamentale svolto dall’industria navale.
“Il valore aggiunto dell’economia del mare vale 140 miliardi” per l’Italia, ha sottolineato il viceministro Valentini, “con 900 mila occupati e 220 mila aziende, che oggi devono integrare le nuove tecnologie con le tradizionali attività marittime in un contesto di maggiore attenzione all’ambiente. Per questo il governo ha creato un Dipartimento per le Politiche del Mare che ha varato il cosiddetto Piano Mare. Inoltre, sono in arrivo due specifici provvedimenti: il collegato alla Legge Finanziaria sulla Blue Economy e la Legge sulla Subacquea. Un impegno che va di pari passo con il Piano Mattei, con cui l’Italia vuole tornare centrale nel Mare Nostrum, stimolando un nuovo rapporto tra sponda Nord e sponda Sud”. Le sfide geopolitiche e le dinamiche di sicurezza hanno un impatto diretto sulla blue economy, evidenziando la necessità di garantire la cooperazione internazionale in materia di sicurezza marittima e di mantenere un approccio proattivo per salvaguardare gli interessi economici.
Al centro dell’incontro la collaborazione tra governi, settore privato e organizzazioni internazionali per promuovere pratiche sostenibili nell’industria navale. Allineandosi ai principi della blue economy, il settore navale può guidare la crescita economica garantendo al contempo la salute a lungo termine degli ambienti marini, bilanciando lo sviluppo industriale con la gestione ecologica.
Nel dibattito sono intervenuti anche l’Ammiraglio James Foggo del Center for Maritime Strategies and US Navy League, il Direttore Tecnico di DEAS (Difesa Analisi e Servizi) Lino Buono che ha parlato del ruolo della cyberintelligence nell’ecosistema marino, Marco Galbiati di Fincantieri USA, l’Amministratore Delegato di AltaSea Terry Tamminen, Salvatore D’Amico di Confitarma Giovani, Alberto Castronovo del MIMIT e Ian RALBY del Center for maritime strategy della Navy League.
All’iniziativa del Villaggio Italia partecipano oltre al Ministero della Difesa, la Presidenza del Consiglio dei Ministri – con il Ministro per la Protezione civile e le Politiche del Mare e il Ministro per lo Sport e i Giovani – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Ministero della Cultura e il Ministero del Turismo. (AGI)

SAR