La legge delega per la riforma fiscale apre la strada a una semplificazione. “Vogliamo addolcire la curva delle aliquote, incominciando da tre, ma senza abbandonare la logica della progressività”, ha spiegato il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo
di Giorgia Ariosto
AGI – La legge delega al governo per la riforma fiscale, licenziata in via definitiva dal Parlamento il 4 agosto scorso, e pubblicata in Gazzetta ufficiale il 14 agosto, apre la strada all’applicazione di un’aliquota Irpef unica. Il governo ha ora ventiquattro mesi dall’entrata in vigore della legge per i decreti delegati destinati a riformare tutto il sistema tributario italiano.
“Vogliamo addolcire la curva delle aliquote, incominciando da tre per poi arrivare gradualmente verso la Flat tax, ma senza abbandonare la logica della progressività che si può ottenere con un sistema di deduzioni e detrazioni. Nessuno sovverte un principio cardine della nostra Costituzione, l’articolo 53”, ha spiegato alla Camera il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, a chiusura della discussione sulla legge.
L’obiettivo della delega è ridurre, inizialmente, da quattro a tre gli scaglioni rimodulando le aliquote Irpef, per poi arrivare gradualmente verso la flat tax, un’aliquota unica, uguale per tutti, senza abbandonare la logica della progressività dell’imposizione. Un primo step potrebbe trovare spazio già nella prossima manovra, sempre se si riusciranno a trovare le risorse necessarie.
Come funziona ora
Le aliquote dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, già ridotte dal governo Draghi, sono al momento quattro:
23% sull’intero importo per i redditi fino a 15.000 euro
25% sui redditi compresi tra 15.001 e 28.000 euro
35% sui redditi compresi tra 28.001 e 50.000 euro
43% sui redditi superiori a 50.001 euro.
Tra le opzioni sul tavolo, l’ampliamento del primo scaglione, che oggi include i redditi fino a 15 mila euro. Nella riforma fiscale è prevista anche una progressiva unificazione della no tax area dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
La flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti, originariamente prevista in via generalizzata dal testo del disegno di legge presentato dal Governo, diventa una tassazione agevolata da applicare a tredicesime, straordinari e premi di produttività.
La transizione verso la tassa unica preveda anche un riordino delle tax expenditures, ovvero detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta. Un passaggio fondamentale per mantenere la progressività sarebbe aumentarle ma è altresì possibile che alcune vengano eliminate: per questo, al fine di salvaguardare i contribuenti il disegno di legge delega approvato ha stabilito un principio generale di salvaguardia.