(AGI) – Roma, 22 ago. – Sul caso del generale dell’Esercito Roberto Vannacci «rifarei quello che ho fatto perché il ministro alla Difesa, di tutti i cittadini italiani e di tutti i militari, doveva agire così. Non ho parlato e non mi sono mosso da esponente politico, ma, trattandosi di una cosa che toccava il mio ministero, da rappresentante delle istituzioni». Guido Crosetto lo dice al Corriere della Sera e sul dibattito politico esploso dopo la pubblicazione del libro dell’alto ufficiale aggiunge: «Sono intervenuto, in realtà, per cercare di spegnerlo sul nascere. Quando mi sono reso conto che stava montando una pesante polemica e che si stava trasformando in un attacco alla Folgore, alle Forze armate e all’Esercito, quindi al cuore della Difesa, sono intervenuto». Commentando le parole pronunciate da alcuni esponenti del centrodestra, da Donzelli al segretario della Lega, spiega infine: “Mi sembra che Donzelli abbia espresso le sue opinioni politiche ma sulla mia decisione mi abbia dato ragione. Così come Salvini si è limitato a dare un giudizio politico su alcune affermazioni del libro di Vannacci senza discutere le mie scelte”. (AGI)
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