“Vannacci cittadino è libero di esprimere ogni idea e opinione, ed è innocente dalle accuse finché non sarà giudicato in via definitiva. Vannacci militare però deve sottostare alle regole che hanno i militari in ogni nazione del mondo e che sono diverse da quelle dei civili come noi”: lo ha ribadito il ministro della Difesa, Guido Crosetto,
commentando in un’intervista al Corriere della Sera la sospensione del generale per 11 mesi per aver “compromesso il prestigio e la reputazione” dell’Esercito Italiano ingenerando “possibili effetti emulativi dirompenti e divisivi nell’ambito della compagine militare”.
“L’inchiesta dell’esercito sul suo comportamento, non sulle sue idee, in quanto alto ufficiale inizia ad agosto, e ha avuto i suoi tempi”, ha ricordato Crosetto, “ciò detto la comunicazione delle conclusioni – la sospensione, che peraltro non era la decisione più dura che poteva essere presa – è stato il suo avvocato, e nessun altro, a renderla nota”.
“Cosa totalmente diversa”, ha precisato il ministro, “è l’inchiesta amministrativa sul suo periodo di permanenza in Russia, nata in tempi non sospetti e denunciata dal suo successore nell’incarico”. (AGI)
RED/SAR