Vaccinazione sui luoghi di lavoro, i punti da chiarire


AGI – “L’obiettivo di tutti è fare presto ma ci sono ancora dei punti da chiarire”. Lo afferma all’AGI Romano Magrini, responsabile lavoro di Coldiretti, in vista del tavolo di domani tra i ministri del Lavoro Andrea Orlando e della Salute Roberto Speranza e le parti sociali, sui vaccini nei luoghi di lavoro e  l’aggiornamento del protocollo sicurezza.

“Non credo che ci siano le condizioni per arrivare domani ad una firma – prosegue Magrini – perchè mi sembra difficile che ci sia un testo definito; sicuramente faremo dei passi avanti per arrivare alla definizione del protocollo sui vaccini nel giro di alcuni giorni, di una settimana”.

Coldiretti ha dato da tempo la disponibilità di sedi territoriali per realizzare degli hub per le vaccinazioni degli agricoltori e dei dipendenti della confederazione e da un mese ha avviato i contatti con la Protezione civile: “Abbiamo circa un migliaio di sedi su tutto il territorio nazionale: ad oggi la Protezione civile ne ha valutate oltre 400 ritenendole idonee. Questi hub potranno essere utilizzati da lavoratori e familiari, secondo lo schema del governo”.”

Coldiretti – spiega Magrini – metterà a disposizione personale per gestire il flusso e il deflusso delle persone, e pagherà medici e infermieri”. Ma -precisa – restano da definire procedure e responsabilità: “Mettiamo a disposizione sede e medico ma non siamo responsabili della vaccinazione. Questo aspetto va chiarito”.

Altri temi di cui discutere domani sono i permessi dei dipendenti per le vaccinazioni e la configurazione di malattia per le reazioni, come lo stato febbrile, legate al vaccino.

Quanto all’aggiornamento del protocollo sicurezza, Coldiretti, insieme ad altre associazioni dei datori di lavoro, ritiene che il testo firmato circa un anno fa abbia “risposto abbastanza bene alla gestione della sicurezza negli ambienti di lavoro”; “Aggiorniamolo – dice Magrini – ma per piccole cose, senza complicare la vita alle aziende ed evitando di burocratizzare le cose”.

Un aggiornamento necessario riguarda ad esempio il periodo di quarantena dopo un contatto di primo livello: il protocollo prevede 14 giorni mentre ora le indicazioni sanitarie sono di 10 giorni con l’esecuzione di tampone rapido.

Source: agi