Al tribunale penale di Padova, la terza udienza del processo per usura. Per Confedercontribuenti necessario intervento e mobilitazione per salvare abitazioni e imprese italiane.
È andata in scena al tribunale penale di Padova, la terza udienza del processo per usura in banca per 2 banche. Prossima udienza a marzo 2018. Alla sbarra 3 direttori di filiale accusati di questo odioso reato: 2 della Cassa di Risparmio del Veneto gruppo Intesa Sanpaolo e l’altro per la Banca di Credito Cooperativo dei Colli Euganei di Lozzo Atesino (PD) già condannata in sede civile per USURA con sentenza passata in giudicato per avere superato il tasso soglia massimo previsto dalla legge per 18 trimestri su 18, con tasso massimo effettivo e globale applicato del 58.98%.
“Molti non sanno che per la determinazione del tasso usurario, come dice l’articolo 644 del Codice Penale, si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e le spese tra cui anche l’assicurazione quando è obbligatoria, tali componenti determinano spesso, il superamento del tasso soglia, almeno nell’80% dei casi da noi esaminati” – commenta Alfredo Belluco vice presidente nazionale e presidente CONFEDERCONTRIBUENTI VENETO (NUMERO VERDE: 800 814 603).
Risultano pochi i tribunali civili e penali, tra i quali quello di Padova, che applicano questa semplice formula, in quanto applicano circolari fuorvianti della Banca d’Italia che non sono legge.
Si possono pertanto contestare quasi tutti i crediti deteriorati NPL e recuperare centinaia di miliardi di euro. E’ importante far analizzare il proprio rapporto o contratto di mutuo.
“L’Italia sta per diventare un enorme recupero crediti, molto spesso non dovuti. Il governo GENTILONI-BARETTA-PADOAN si sta assumendo una gravissima responsabilità nei confronti del popolo italiano che perderà le proprietà immobiliari e anche l’abitazione principale per debiti non dovuti o non lecitamente pattuiti. Dobbiamo mobilitarci affinché il sistema non crolli e si debba affrontare una massa di suicidi. È’ nostro preciso dovere mobilitarci anche per prevenire suicidi ed evitare anche vendite all’asta di abitazioni e aziende al ribasso. Lo Stato, quindi tutti noi, sta per garantire attraverso le GACS (Garanzie sui Crediti a Sofferenza) centinaia di miliardi di euro di crediti deteriorati NPL. In sostanza la collettività garantirà la solvibilità di questi NPL che noi definiamo falsi e farlocchi almeno nell’80% dei casi. È quindi illogico, antieconomico, grottesco e paradossale che il popolo italiano si faccia carico di queste nefandezze bancarie, con il rischio di dover pagare il conto di decenni di malaffare. Invitiamo il governo a soprassedere a tali scelte” – conclude Belluco.