Alcuni rappresentanti del cerchio magico trumpiano stanno facendo da giorni pressione su Donald Trump, ma non per questione politiche. Vogliono convincere il presidente eletto ad abbandonare dai suoi pasti giornalieri hamburger, patatine fritte e dessert, rinunciando alla “dieta McDonald’s” di cui il tycoon va pazzo.
A spingere per questa rivoluzione – ma la sfida si presenta molto difficile – è il nuovo responsabile della Sanità Robert Kennedy Jr., che pochi giorni fa era apparso in una fotografia scattata a bordo dell’aereo di Trump, seduto al tavolo con Elon Musk, il tycoon e il figlio, Donald Jr, tutti orgogliosamente in posa davanti a patatine fritte, hamburger e bevande gassate della multinazionale americana. A guardare meglio l’immagine, Kennedy non appariva in linea con gli altri: nessun sorriso, anzi un’espressione come se fosse stato colpito da un’ulcera improvvisa.
Da sempre contrario alla dieta americana ricca di grassi e dolci e prodotti processati, il nipote di John Fitzgerald Kennedy si sarebbe messo in testa di convincere Trump, 78 anni, a cambiare dieta. E ad aiutarlo, secondo i gossip raccolti da Page Six, c’è la futura first lady, Melania Trump, anche lei convinta sostenitrice di una dieta povera di grassi e più salutare. “Melania – ha detto una fonte al sito americano – a volte cucina per tutta la famiglia, compreso il presidente e il figlio Barron. E sta incoraggiando il marito a consumare cibi più sani”. La moglie, 54 anni, starebbe cercando di convincere Trump a tenersi alla larga anche dai dessert.
Ma il tycoon ha fama di essere un testardo. Secondo persone dello staff, Trump ha definito queste nuove indicazioni dietetiche come “senza senso”. “Continuerà a mangiare quello che gli pare”, ha aggiunto una fonte.
Stando alle rivelazioni contenute in un libro scritto dall’ex manager della sua campagna, Corey Lewandowski, una volta Trump ordinò due Big Mac, due sandwich ripieni di filetti di pesce e un dessert al cioccolato, per un totale di 2400 calorie.
Inoltre il tycoon ama bere almeno una decina di Diet Coke al giorno. L’aneddoto raccontato nel libro risale al 2017, quando Trump aveva 71 anni. Sette anni dopo le sue abitudini non sono cambiate.
A settembre, durante una partita di football a cui era andato, il futuro presidente aveva ordinato due panini McDonald’s imbottiti con filetti di pesce e ripieni di formaggio, oltre agli hotdog in vendita allo stadio, una pizza Domino e l’immancabile Diet Coke.
Il mese dopo, il tycoon ha fatto chiamare di nuovo McDonald’s per ordinare un altro vassoio di roba fritta e impanata, più hamburger farciti e dolce. Ma bisogna tornare indietro di cinque anni per trovare la più famosa ordinazione super calorica: avvenne quando Trump ordinò cibo da un fast food per un costo di 5500 dollari, e poi piazzò decine di hamburger su un gigantesco tavolo allestito alla Casa Bianca, dove ricevette la squadra universitaria campione d’America di Clemson University.
Kennedy, 70 anni, considera “veleno” il fast food e sembra l’abbia detto allo stesso Trump durante un volo in aereo. E qui torniamo all’immagine dei quattro seduti al tavolo davanti a generose confezioni di McDonald’s. Quella deve essere stata la perfida risposta di Trump a Kennedy Jr.: la dieta del presidente non è in discussione. (AGI)