Anche sul tema delle armi Kelly può dire la sua, avendone provato da vicino la perniciosità della diffusione, quando nel 2011 la moglie, la rappresentante democratica Gabby Giffords venne ferita gravemente a Tucson da un uomo che le sparò alla testa da distanza ravvicinata. Giffords sopravvisse, sebbene non sia più tornata come prima. Il marito ha portato avanti il suo impegno politico, impegnandosi per una restrizione della circolazione di armi e un maggiore controllo sugli acquirenti di pistole e fucili. I Repubblicani attaccano da sempre i Democratici, accusandoli di voler togliere agli americani il diritto a portare le armi: il senatore dell’Arizona esce da quel tipo di descrizione, anche per la sua esperienza di veterano di guerra, e per questo potrebbe apparire più credibile nella sua battaglia contro la libera circolazione di armi. Inoltre, come rappresentante di uno Stato di confine, al sud con il Messico, potrebbe risultare più credibile di Harris nella politica per affrontare l’emergenza migrazione. “Mark – ha commentato a The Hill Adam Kinsey, consulente dei Democratici – è in una grande posizione per poter dire: ‘ehi, io provengo da uno Stato di confine, so bene che cosa sta succedendo’. Penso che la sua candidatura possa dare al partito qualcuno in grado di apparire esperto della situazione e di parlarne con autorevolezza”.Con l’uscita di scena dei governatori Gretchen Whitmer e Roy Cooper, si riduce la rosa dei candidati vicepresidente in coppia con Kamala Harris. Negli ultimi giorni sono salite le quotazioni di Mark Kelly, 60 anni, senatore dell’Arizona, considerato l’ideale per riequilibrare il ticket democratico. Kelly è tra i candidati di cui la campagna di Harris ha chiesto documenti e curriculum: tutta la sua vita viene passata al setaccio per evitare che emergano retroscena imbarazzanti, che potrebbero usati dagli avversari. E’ una procedura standard, usata da entrambe le campagne nella scelta del candidato ideale. Il senatore sembra avere molto di ciò che i Democratici cercano: è un veterano di guerra, ufficiale di Marina, ha partecipato a numerose missioni nell’operazione Desert Storm in Iraq, ed è anche un ex astronauta che ha viaggiato nello spazio quattro volte. Kelly ha dimostrato di essere molto popolare in Arizona, uno degli Stati chiave che possono consegnare la vittoria a novembre, raccogliendo più voti di Joe Biden nel 2020 da candidato al Senato e confermando il seggio due anni dopo, facendo meglio della governatrice democratica Katie Hobbs. Il suo curriculum, dicono analisti della campagna, gli conferisce una certa “legittimità” nel parlare di questioni militari e politica estera, su cui Harris appare più debole, e gode di un certo credito anche tra gli indipendenti, elemento considerato fondamentale per strappare alcuni Stati a Donald Trump dove la vittoria si potrebbe decidere su una manciata di voti. (AGI)