Kamala Harris e Donald Trump sono alla conquista degli stati in bilico, cercando di rosicchiare punti percentuali di vantaggio in una corsa alla Casa Bianca in stallo da settimane. I sondaggi mostrano che la vicepresidente sta ottenendo risultati inferiori rispetto al previsto nell’elettorato democratico tradizionale.
Harris è andata in Carolina del Nord, duramente colpita da un uragano che due settimane fa ha devastato diverse comunità e ha causato la morte di oltre 235 persone nel sud-est degli Stati Uniti, per smentire di persona le affermazioni di Trump secondo cui le agenzie federali hanno fatto poco per aiutare le vittime del disastro.
Joe Biden era invece in Florida per valutare i danni causati dal più recente uragano Milton e per sottolineare l’impegno del governo federale negli sforzi di soccorso e ricostruzione.
A soli 23 giorni dalle elezioni del 5 novembre, l’ex presidente repubblicano Trump e il suo compagno di corsa, il senatore J.D. Vance, continuano a usare la risposta federale al disastro come arma elettorale. Biden ha fatto un giro aereo della devastazione nella baia di Tampa e nella vicina St. Petersburg, e ha ricevuto un briefing sulla risposta data dalle autorità. “È in momenti come questo che ci uniamo per prenderci cura l’uno dell’altro, non come democratici o repubblicani, ma come americani”, ha detto il Presidente.
E mentre Vance, ospite di un talk show della ABC, ha detto che “gli americani si sentono abbandonati dal loro governo” Trump ha puntato la sua retorica anti-migranti sull’Arizona, il giorno dopo aver parlato con i leader latini del vicino Nevada della crisi migratoria.
Per quanto sia proprio contro gli ispanici che si concentra la retorica, spesso condita di fake news, dell’ex presidente, Harris non è riuscita a fermare l’emorragia di elettori latinoamericani dal fronte democratico a quello repubblicano.
I dati dell’ultimo sondaggio del New York Times/Siena College mostrano che Harris sta ottenendo risultati inferiori ad altri candidati democratici del recente passato tra l’elettorato latinoamericano, guadagnando attualmente solo il 56 percento della popolazione rispetto al 37 percento di Trump. Un margine di appena 19 punti quando quello Biden nel 2020 era di 26 punti e quello di Hillary Clinton era di 39 punti nel 2016. Un fenomeno che, secondo un sondaggio pubblicato dal New York Times, si spiega con il fatto 67% degli intervistati ritiene che Trump non si riferisse a loro quando parlava di immigrati. Il sostegno alle politiche di immigrazione più aggressive di Trump è sorprendente proprio tra gli ispanici: più di un terzo degli intervistati ha affermato di sostenere la costruzione del muro lungo il confine tra Stati Uniti e Messico e la deportazione di immigrati privi di documenti. Si tratta perlopiù di latinoamericani nati negli Stati Uniti. I risultati suggeriscono inoltre che Trump sta conquistando una parte piccola ma significativa degli elettori che nel 2020 avevano votato per Biden: il 9% ha dichiarato che quest’anno voterebbe per Trump.
Il Times sottolinea che dalle elezioni che hanno portato Barack Obama al potere con il 70% del voto dei latini, quel sostegno si è eroos e proprio a opera di Trump.
E mentre Harris ha grandi vantaggi con le donne, in particolare di colore, deve lottare per guadagnarsi la fiducia degli elettori maschi neri, un numero crescente dei quali propende verso il repubblicano che a luglio ha accusato l’avversaria – prima vicepresidente nera e sud asiatica della nazione – di essere “diventata nera” per convenienza.
I sondaggi mostrano Harris e Trump testa a testa, anche nei sette stati indecisi che probabilmente determineranno l’esito delle elezioni.
Un sondaggio nazionale della NBC News pubblicato domenica mostra un pareggio 48 a 48.
“Ogni segnale di slancio per Kamala Harris si è fermato”, ha detto il sondaggista democratico Jeff Horwitt “La corsa è un testa a testa”. Domani entrambi i candidati terranno eventi di campagna nello stato in palio più importante di tutti: la Pennsylvania. (AGI)
UBA