AGI – Allarme stress per i piloti di aerei che dopo la diminuzione dei voli per il Covid nei prossimi mesi saranno improvvisamente chiamati a sostenere ritmi vertiginosi con la ripartenza dell’economia e del turismo. Un gruppo di ricercatori irlandesi ha messo in guardia sui rischi per la salute mentale dei piloti e ha chiesto alle compagnie di non trascurare un “burnout” che potrebbe riguardare fino all’80% del personale.
Lo studio è del Lived Experience and Wellbeing Project, un centro del Trinity College di Dublino che studia il benessere dei lavoratori dell’aviazione e l’impatto sulle prestazioni e la sicurezza del volo.
La sua pubblicazione, di cui dà notizia il Guardian, arriva mentre nel Regno Unito sono stati programmati dalla seconda metà di maggio 1.841 voli diretti verso Italia, Spagna, Francia e Grecia, con i cittadini britannici che cominciano a muoversi in vista delle riaperture e della stagione estiva. Il tutto in un quadro in cui il numero di piloti nel mondo è ancora insufficiente e secondo le stime entro il 2025 ne potrebbero mancare ben 34.000.
Se l’intensificazione dei voli è una buona notizia per il settore, che potrà cosi’ ricominciare a generare ricavi e posti di lavoro, dall’altro secondo gli scienziati potrebbe significare un momento di forte stress per chi sarà chiamato a garantire ritmi molto intensi.
“Non possiamo nascondere il tema sotto un tappeto. I dati dicono che un certo numero di piloti stava già covando disturbi durante il periodo del lockdown, ma oggi non lo direbbero mai ai propri responsabili per paura di perdere la licenza di volo”, ha spiegato Paul Cullen del Trinity College. Il team ha condotto un sondaggio su più di 1.000 piloti in tutto il mondo nel 2019 e ha scoperto che il 18% aveva una depressione moderata e l’80% un “burnout” moderato.
Più di tre quarti degli intervistati ha detto che non rivelerebbero mai questi problemi ai datori di lavoro e l’81% ha detto di non sentirsi valorizzato dalla società per cui lavora. Un secondo sondaggio su più di 2.000 lavoratori dell’aviazione – per lo più piloti, personale di cabina, controllori del traffico aereo e ingegneri – nell’agosto 2020 ha scoperto che questi lavoratori hanno sofferto più della media della popolazione durante la pandemia.
Un quinto dei piloti infine, e il 58% degli assistenti di volo, ha riportato una depressione moderata, rispetto al 23% della popolazione irlandese e britannica nel suo complesso.
Source: agi