Università: rettore Politecnico Torino, ora tavolo per dialogo


“Dobbiamo creare un tavolo permanente, tra tutte le istituzioni coinvolte, per affrontare i problemi che queste ripetute manifestazioni fanno emergere”: lo ha affermato il rettore del Politecnico di Torino, Stefano Corgnati, in un’intervista a La Stampa dopo gli scontri e il tentativo di irruzione nell’ateneo durante il corteo studentesco di venerdì scorso. “Nei prossimi giorni”, ha annunciato, “come presidente del consorzio di coordinamento regionale degli atenei, proporrò di trasformare Torino da laboratorio di disagio a laboratorio di dialogo, parlerò con prefetto e provveditore”.
“Noi non creiamo bombe”, ha sottolineato il rettore a proposito del tentativo di irruzione, “ma affermiamo consapevolmente che il nostro ateneo è motore di innovazione che serve alla società. Detto questo, sono consapevole che le tecnologie nel loro sviluppo industriale possono avere applicazioni differenti, da quelli civili a quelli industriali fino a quelli della difesa, come è nella tradizione di questo Politecnico. Motivo per cui stiamo facendo un percorso di sensibilizzazione dentro l’ateneo sull’etica e la ricerca delle tecnologie”
“Dobbiamo unire gli sforzi e le azioni delle istituzioni educative”, ha sottolineato Corgnati, “in un momento in cui la società è attraversata da conflitti e tanti giovani vivono una situazione di disorientamento e disagio, alimentati dall’incertezza per il futuro”. “Ci sono due principi base: legalità e sicurezza”, ha aggiunto, “riportiamo tutto a una lettura oggettiva. Stiamo parlando di un corteo non autorizzato per le vie della città, i cui luoghi sensibili sono protetti per ragioni di sicurezza. Per una comunità plurale come quella universitaria, sono importanti i momenti e spazi di confronto anche con posizioni contrastanti e di dissenso. Ma sempre in un quadro di legalità e rispetto della sicurezza collettiva”. (AGI)
RED/SAR