Università: Bernini, 65.000 posti letto da destinare a studenti


“Elly Schlein parla tanto, noi nel frattempo produciamo risultati. Le do una notizia: noi a maggio abbiamo avviato un censimento degli immobili, pubblici e privati, non utilizzati da convertire in studentati. Una lavoro serio concluso l’11 luglio. La risposta degli enti territoriali e dei gestori privati è stata molto importate. Ora è finito il censimento e sono in grado di dire che, su 80.000 posti censiti, stimiamo ce ne siano 65.000 utilizzabili”. Così la ministra dell’Università, Anna Maria Berniuni, in una intervista al “Corriere della Sera”, risponde in merito alla carenza di alloggi per studenti. “Peccato – aggiunge – che la segretaria del Pd non se ne sia accorta, bastava una telefonata ai sindaci”.  Bernini sottolinea la collaborazione con i Comuni: “In questi mesi ho istituito un tavolo permanente con i rappresentanti delle amministrazioni locali e le Regioni per la ricerca degli alloggi. E ho registrato un positivo impegno, a prescindere dal colore politico. Non era scontato e, per questo, voglio sottolineare lo sforzo compiuto anche dall’Anci”. Insomma, dice, “i sindaci, proprio perché più esposti di fronte alle esigenze dei cittadini, hanno compreso che siamo di fronte a una questione di interesse nazionale, più di alcuni leader del loro stesso partito, piuttosto inclini alla polemica e alla strumentalizzazione della protesta”.

Secondo Bernini, comunque, non si è all’anno zero.
“Rispetto alla situazione pregressa – sostiene – abbiamo stanziato, nella scorsa legge di Bilancio, quasi un miliardo per alloggi e borse di studio. E anche in queste legge di Bilancio – aggiunge – che non sarà semplice, ci siamo dati l’obiettivo di garantire borse di studio anche agli studenti idonei non beneficiari, in modo da coprire la platea degli aventi diritto”. Il problema dei posti letto, comunque, dice il ministro, non è risolto “perché quei posti vanno resi fruibili e abilitati”. Per questo, aggiunge, all’interno del Governo, “ci stiamo confrontando sulla creazione di una cabina di regia a Palazzo Chigi in cui anche altri ministeri mettano a disposizione competenze per consentire l’accelerazione”. (AGI)
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