Università: Ateneo Salerno, una mostra per 80 anni fondazione


L’Università degli Studi di Salerno celebra gli ottant’anni dalla sua fondazione. E lo fa anche con un evento di punta, che è l’esposizione ‘Unisa80. 80 anni di storia, secoli di futuro’, inaugurata oggi alla presenza del rettore Vincenzo Loia, del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e del sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. Si tratta di un percorso fotografico e documentale che racconta la crescita culturale e strutturale dell’Ateneo, che dispone di due campus universitari, a Fisciano e a Baronissi, che rendono quello di Salerno uno dei campus più grandi d’Europa con quasi un milione e 400mila metri quadrati d’estensione. L’offerta formativa ha conosciuto, negli anni, una crescita costante e significativa, con una forte spinta verso l’innovazione. Oltre novanta sono i corsi di studio oggi attivati e dedicati a tutti i saperi di area umanistica e tecnico-scientifica. Biblioteche, strutture sportive, mense e alloggi per gli studenti hanno reso l’Università di Salerno una vera e propria piccola città. “Siamo contenti di questa possibilità che offriamo a tutti, soprattutto ai nostri studenti, di far vedere come i nostri due campus si sono evoluti e trasformati e si sono arricchiti”, commenta il rettore Loia. Il ‘governatore’ campano, De Luca, rammenta che “c’è stato un momento davvero straordinario della nostra Università quando, a partire dagli anni Sessanta, abbiamo avuto veramente delle figure straordinarie, da Valentino Gerratana a Gabriele De Rosa, Filiberto Menna, Buonocore, uno dei luminari del diritto nel nostro Paese”. Il primo cittadino di Salerno, Napoli, evidenzia che l’Università di Salerno è “erede contemporanea della più antica istituzione medica d’Europa, la Scuola Medica Salernitana, che per prima ha aperto le porte alle donne medico, le Mulieres Salernitanae, che hanno fornito il proprio grande contributo alla Scuola”. “Mille anni fa – ricorda – Salerno fu sede della prima università d’Europa, città crocevia di popoli e culture”. (AGI)