Un'italiana ha fotografato il "Raggio Verde" di Verne. La Nasa la premia


AGI – “Avete a volte osservato il sole che tramonta su un orizzonte marino? Certamente sì. L’avete seguito fino al momento in cui, quando la parte superiore del suo disco sfiora la linea dell’acqua, esso sta per sparire? È probabilissimo. Ma avete notato il fenomeno che si verifica nel preciso istante in cui l’astro radioso getta il suo ultimo raggio, se il cielo allora sgombro di foschia è di una purezza perfetta?” Così Jules Verne descrive il “Raggio verde” (edizioni Mursia), e così lo ha fotografato la ragusana Marcella Giulia Pace.

Lo scatto è stato scelto dalla Nasa come foto astronomica del giorno, 30 maggio 2020. La foto inquadra e ci restituisce il “Green Flash (raggio verde)”, causato da una rifrazione dei raggi solari attraverso l’atmosfera. “E’ molto difficile catturare un raggio verde solare – spiega Pace all’AGI –  e ancor più raro è cogliere quello lunare. E’ ancor più difficile riuscire a fotografare quelli di Venere e di Mercurio: la costa degli Iblei, a Sud Est della Sicilia, offre alcune delle esposizioni azimutali migliori per le riprese al tramonto, e questi fenomeni possono osservarsi con minore rarità che altrove“.

Le foto sono state scattate in Sicilia a  Marina di Ragusa il 18 marzo (Sole), a Modica l’8 maggio (Luna) e il 24 maggio 2020, in occasione della congiunzione di Venere e Mercurio.

Maestra alle elementari e astrofotografa, Pace è socia UAI (Unione Astrofili Italiana), e membro del gruppo “Pictores Caeli”, gruppo di astrofotografi già noti all’Apod. L’”Astronomy Picture of the Day” (Foto Astronomica del Giorno) dell’Agenzia spaziale americana fornisce ogni giorno un’immagine differente del nostro Universo corredata da una breve spiegazione curata dagli astronomi Robert Nemiroff e Jerry Bonnell.

“È il terzo riconoscimento che ricevo dalla Nasa – aggiunge Pace, che raccoglie il proprio lavoro su www.greenflash.photo – sono sempre contenta di proporre alla Nasa le mie immagini di fenomeni ottici atmosferici e astronomici, perché la vocazione non solo scientifica in senso stretto, ma anche didattica e divulgativa della Nasa è in piena sintonia con l’altro aspetto della mia vita professionale a scuola: io adoro provare a trasmettere il mio amore per la osservazione di ciò che appare ovvio in natura, e quindi inosservato. Le mie foto sono scatti di ciò che è sotto gli occhi di tutti, se solo ci si soffermasse ad osservare il mondo intorno a noi, senza troppe distrazioni”.

Osservare, come faceva Verne: “Ebbene, la prima volta che vi capiterà l’occasione – capita assai di rado – di fare questa osservazione, – scriveva ancora –  non sarà, come si potrebbe credere, un raggio rosso che verrà a colpire la retina del vostro occhio, bensì un raggio «verde», ma di un verde meraviglioso, di un verde che nessun pittore può ottenere sulla sua tavolozza, di un verde la cui sfumatura la natura non ha mai riprodotto né fra le tinte così varie dei vegetali, né nel colore dei mari più limpidi! Se c’è del verde in paradiso, non può essere che questo, che è senza dubbio il vero verde della Speranza!“.

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Fonte: cronaca agi