AGI – Una copertura permanente dell’Ice Rink Pinè, la pista di pattinaggio velocità inserita nel masterplan dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026, costa troppo e successivamente l’impianto rischia di restare una cattedrale nel deserto, decentrata e poco utilizzata, quindi in contrasto con l’Agenda 2020+5 stilata dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio).
Sull’altopiano trentino, ‘culla’ della pista lunga sulle pendici meridionali delle Alpi, a circa una ventina di minuti di auto da Trento, la comunità, da sempre spaccata sull’esistenza dell’ovale in località Miola, auspica nel ‘piano B’. Ciò significa, realizzare una copertura temporanea da smontare il giorno dopo la chiusura dei Giochi del 2026.
Come apprende l’AGI ci sarebbe già pronta un’alternativa: quella di coinvolgere la città di Torino e far svolgere le gare di pattinaggio velocità nel già esistente Oval del Lingotto dove si svolsero le gare olimpiche del 2006 e che consacrarono ‘Re’ l’azzurro Enrico Fabris.
Nell’impianto torinese non si gareggia da ormai tanti anni ma le pompe per produrre il ghiaccio ci sono già e la logistica è collaudata. Estromettere Baselga di Pinè dal masterplan olimpico è possibile ma serve l’unanimità dei membri della Fondazione Milano Cortina 2026 che vanno dal presidente Giovanni Malagò fino a Maurizio Fugatti, governatore della Provincia di Trento che in questo casi è direttamente interessato. Tutte le parti devono essere concordi e poi, ovviamente, presentare la modifica al Cio.
La Provincia di Trento e lo stesso Comune di Baselga non sono affatto intenzionati a cedere il sito olimpico e per questo motivo c’è l’intenzione di virare su un ‘piano B’, sostenibile per quanto concerne i costi sia realizzazione che di gestione quando il fuoco di Olimpia di spegnerà.
L’esistente pista dovrà essere costruita ex novo anche perché era stata realizzata ormai tanti anni fa su un terreno paludoso. Il ghiaccio in almeno due punti si crepa e più volte durante le gare si sono visti gli addetti ai lavori intervenire per garantire il regolare svolgimento.
Il ‘piano B’ dovrà, però, rispettare i criteri stabiliti dal Cio e va chiarito se una copertura temporanea potrà essere avvallata. L’ultimo evento olimpico di pista lunga all’aperto si svolse ad Albertville 1992 e la stessa federazione internazionale da oltre dieci anni non assegna Campionati mondiali a piste scoperte.
Source: agi