Un anno di Draghi, dal coprifuoco al balzo del +6,5% del Pil


AGI – Un anno fa l’Italia era molto diversa. Le feste natalizie di fine 2020 furono con il coprifuoco alle 22 e massimo due visitatori per ogni famiglia. Bar e ristoranti chiusi: solo asporto. Le vaccinazioni cominciarono a rilento. Vietati gli spostamenti tra regioni diverse. La polizia ti fermava ad ogni angolo per chiederti l’autocertificazione. Il 2020 registrò centomila morti in più rispetto alla media degli anni pre covid. A fine gennaio la maggioranza giallorossa stentava a trovare un’intesa con Renzi.

Mattarella ruppe gli indugi: il 3 febbraio 2021 l’incarico a Draghi per formare un nuovo Governo. Il 13 febbraio il giuramento del nuovo premier. La maggioranza è più larga: da Leu alla Lega. Solo Fratelli d’Italia resta all’opposizione. Uno schema politico che si è sostanzialmente ripetuto pochi giorni fa anche per la rielezione di Mattarella al Quirinale.

Draghi è l’ex direttore generale del Tesoro che fece le privatizzazioni, l’ex Governatore della Banca d’Italia, l’ex Presidente della Bce che salvò l’euro e impose il Quantitative easing a tutela dei Paesi europei più deboli. Sulle banconote dei cittadini dell’Eurogruppo c’è la sua firma. L’Unione Europea vuole dare all’Italia 191 miliardi, di cui 69 a fondo perduto per ripartire dopo la pandemia. I tedeschi, i francesi, le banche si fidano di Draghi. Mattarella sceglie la via dell’Europa.

Si punta sui vaccini

In Parlamento Draghi si presenta con un programma chiaro: “L’euro è irreversibile. Questo Governo è europeista e atlantista”. La prima scelta è quella di puntare tutto sui vaccini: a fine gennaio 2021 i vaccinati erano appena due milioni. Oggi le dosi somministrate sono 133 milioni. I cittadini vaccinati con almeno una dose o guariti sono il 93,6% della popolazione. Il 2021 si chiude con circa 59mila morti in più rispetto alla media degli anni pre covid, senza però la costrizione di alcun lockdown generalizzato.

Le nomine

Le prime nomine riguardano proprio l’emergenza: il 26 febbraio Fabrizio Curcio al posto di Angelo Borrelli alla Protezione civile; il primo marzo il generale Paolo Figliuolo al posto di Domenico Arcuri come Commissario per l’emergenza covid. La rotta di Draghi è chiara: vaccini per tutti, far ripartire l’economia, rassicurare l’Europa, i mercati e meritarsi i 191 miliardi del Recovery Fund. Soprattutto parlare poco, “solo quando bisogna comunicare qualcosa”. Il primo decreto legge sostegni è del 19 marzo. Ci sono 32 miliardi e il blocco dei licenziamenti. In presenza di una pandemia “non bisogna prendere ma dare”.

L’Italia concede la cittadinanza alla vedova dell’ambasciatore Attanasio ucciso in Congo in un’imboscata.

In un anno di Draghi le nomine nei posti chiave dell’Italia fioccano: Gabrielli è l’Autorità per la Sicurezza, Giannini capo della Polizia, Cavo Dragone Capo di Stato Maggiore della Difesa, Serino Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Credendino Capo di Stato Maggiore della Marina militare, Goretti Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Latorre Direttore dell’Agenzia per le Industrie della Difesa, Petralia al Dipartimento per le carceri, Belloni al Dis, Baldoni all’Agenzia per la cybersicurezza, Signorini Direttore generale di Bankitalia, Mazzotta alla Ragioneria Generale dello Stato, Rivera Direttore generale del Tesoro, Ruffini all’Agenzia delle Entrate, Malagò al Coni, Fuortes e Soldi alla Rai, Frattini al Consiglio di Stato, Gualtieri Commissario per il Giubileo 2025.

Al generale Figliuolo viene affidato anche il Comando operativo Interforze. Sull’economia Draghi parte prudente: il Def del 15 aprile prevede per il 2021 un aumento del pil del 4,5%, un deficit/pil dell’11,8% e un debito/pil del 159,8%. La Nadef del 29 settembre è più ottimista: aumento del pil al 6%, deficit/pil al 9,4% e debito/pil al 153,5%. L’Istat ha già certificato che nel 2021 l’economia italiana è cresciuta del 6,5%. Rispetto al periodo pre-pandemia (febbraio 2020), il tasso di occupazione è tornato allo stesso livello (59,0%), ma la qualità della nuova occupazione è precaria. A dicembre, i dipendenti a termine sono 3.077.000, in continua crescita durante tutto il 2021. Su base annua, l’aumento dell’occupazione dipendente è per il 73,5% a termine.

Le prime riaperture

Le vaccinazioni corrono, ma Draghi comincia a riaprire il Paese solo il 17 maggio: il coprifuoco passa dalle 22 alle 23. Il 20 maggio altri 40 miliardi di sostegni con lo scostamento di bilancio. Dal primo giugno cibi e bevande in bar e ristoranti anche dopo le ore 18. Il 21 giugno viene abolito il coprifuoco. A fine giugno la delibera con le missioni italiane all’estero. Il ritiro dall’Afghanistan scatterà ad agosto. Rafforziamo la presenza in Libano e nel Mediterraneo. Preoccupa la situazione in Libia. Le novità riguardano le missioni in Somalia e nello stretto di Hormuz. Il 30 giugno c’è lo stop al cashback.

Scatta il green pass

La società Autostrade per l’Italia passa dai Benetton a una holding pubblico-privata (51% Cdp, 24,5% Blackstone, 24,5% Macquarie). A luglio la riforma del processo penale e lo stop alle grandi navi nei canali di Venezia. Dal 22 luglio scatta il green pass: vale 9 mesi per chi ha due dosi, 6 mesi per i guariti e 2 giorni per chi ha il tampone negativo.

Il 5 agosto il decreto legge per assicurare il regolare svolgimento in presenza dell’anno scolastico 2021/22. Si riaprono anche gli stadi.

Nasce Ita

A settembre la cessione del marchio Alitalia. Si passa a Ita. Scatta l’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro. Il 24 novembre il vaccino diventerà obbligatorio per scuole, militari, forze dell’ordine, oltre naturalmente ai lavoratori del comparto sanità.

Nasce il green pass rafforzato per chi ha la terza dose o una seconda dose recente. Il 23 dicembre la validità del green pass si riduce a sei mesi. Il 5 gennaio 2022 comincia l’obbligo vaccinale per gli over 50. Il 2 febbraio viene stabilito che il green pass per chi ha tre dosi non avrà alcuna scadenza.

I ristori contro il caro-bolletta

A ottobre il Consiglio dei Ministri approva il decreto legge per tentare di limitare le morti sul lavoro.

Ci sono i primi ristori contro il caro bollette, che sono tuttora in corso. Il 28 ottobre il Consiglio dei Ministri vara il ddl di bilancio che però arriverà in Parlamento molti giorni dopo. L’approvazione definitiva si concentrerà negli ultimi giorni di dicembre.

Cambiano le aliquote Irpef, si riduce il cuneo fiscale, taglio dell’Irap e proroga del superbonus edilizio. Scompare l’Inpgi, che viene assorbito dall’Inps. Viene istituito anche l’assegno unico per i figli minori. Infine un’annotazione politica a margine: con il Governo Draghi le elezioni comunali hanno punito M5s e premiato il centrosinistra, che strappa Roma e Torino ai pentastellati. Il centrodestra non prevale nelle metropoli, ma si conferma con largo margine nella regione Calabria.

Source: agi