Un anno di crisi: i tavoli che restano aperti


Siderurgia, automotive, elettrodomestici: il ministero delle Imprese e del Made in Italy si appresta ad affrontare a gennaio numerosi tavoli di crisi in più settori produttivi. Il primo e più difficile quello dell’ex Ilva. La Struttura per le crisi di impresa ha 37 tavoli di crisi aperti e 22 tavoli di monitoraggio. A gennaio la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha già fissato una serie di appuntamenti: il 9 gennaio per Wartsila, l’11 gennaio per Marelli; il 17 gennaio per Fimer e il Gruppo Saxa; il 18 gennaio per Sideralloys ed Electrolux. Attese poi le riunioni su Softlab, Speedline, Lear, Dema, Euroallumina. Ma il tavolo più delicato è quello su Acciaierie Italia: il governo incontrerà l’8 gennaio l’azienda e il 9 o il 10 le organizzazioni sindacali.

Queste le principali vertenze.

Ex Ilva: l’assemblea dei soci di Acciaierie Italia si è chiusa il 28 dicembre con un ennesimo nulla di fatto, con il rifiuto di ArcelorMittal a finanziare la società. Nella riunione del 29 a palazzo Chigi è stato annunciato che si terrà l’8 gennaio l’incontro con i vertici di ArcelorMittal, e a seguire quello con le organizzazioni sindacali, che non nascondono l’estrema delusione e la gravità della situazione. Tre le ipotesi prospettate: la prima che la multinazionale accetti di investire; la seconda che sia d’accordo ad uscire; la terza l’amministrazione straordinaria. Il governo ha affermato che l’8 gennaio è la linea rossa fissata nel confronto con il socio di maggioranza. Se questo non risponderà alla richiesta, l’esecutivo ne prenderà atto e prenderà i suoi provvedimenti, con l’intenzione di mantenere la produzione e rilanciarla.
Wartsila

L’incontro del 28 dicembre non ha sbloccato la grave situazione dell’azienda triestina e si è concluso con un nuovo appuntamento, il 9 gennaio. La multinazionale finlandese, che ha dichiarato la dismissione della produzione in Italia, ha chiesto ulteriore tempo per valutare la possibilità di concedere la proroga di ulteriori 6 mesi dei contratti di solidarietà continuando a tenere con il fiato sospeso 300 lavoratori. Ci sono manifestazioni di interesse per il sito ma la società è chiamata ad accompagnare il processo di reindustrializzazione.

Marelli
Lo stabilimento della Marelli Europe di Crevalcore (BO) è alla ricerca di nuovi investitori: nel prossimo incontro, previsto per l’11 gennaio, la direzione presenterà lo stato di avanzamento dei progetti industriali e indicherà nominativamente le società che li stanno sviluppando. Marelli ha riferito che sono giunte cinque manifestazione di interesse per il sito di Crevalcore, di cui due da soggetti industriali in fase avanzata di definizione di piano industriale.

Electrolux
La multinazionale degli elettrodomestici ha annunciato a fine novembre un piano di riorganizzazione dovuto al calo del mercato europeo che prevede 3 mila esuberi in tutto il mondo, concentrati soprattutto nel personale impiegatizio, con una ricaduta sull’Italia ancora non quantificata. Nell’incontro del 18 gennaio saranno resi noti i numeri per il nostro Paese. A temere di più è l’impianto di Porcia (Pordenone), l’unico in Italia dove il numero degli impiegati è maggiore di quello degli operai. La società ha espresso la volontà di non ricorrere a licenziamenti forzosi, ma di concordare col sindacato strumenti non traumatici di gestione delle eccedenze. Siderurgia, automotive, elettrodomestici: il ministero delle Imprese e del Made in Italy si appresta ad affrontare a gennaio numerosi tavoli di crisi in più settori produttivi. Il primo e più difficile quello dell’ex Ilva. La Struttura per le crisi di impresa ha 37 tavoli di crisi aperti e 22 tavoli di monitoraggio. A gennaio la sottosegretaria Fausta Bergamotto ha già fissato una serie di appuntamenti: il 9 gennaio per Wartsila, l’11 gennaio per Marelli; il 17 gennaio per Fimer e il Gruppo Saxa; il 18 gennaio per Sideralloys ed Electrolux. Attese poi le riunioni su Softlab, Speedline, Lear, Dema, Euroallumina. Ma il tavolo più delicato è quello su Acciaierie Italia: il governo incontrerà l’8 gennaio l’azienda e il 9 o il 10 le organizzazioni sindacali.(AGI)

Queste le principali vertenze.

Ex Ilva: l’assemblea dei soci di Acciaierie Italia si è chiusa il 28 dicembre con un ennesimo nulla di fatto, con il rifiuto di ArcelorMittal a finanziare la società. Nella riunione del 29 a palazzo Chigi è stato annunciato che si terrà l’8 gennaio l’incontro con i vertici di ArcelorMittal, e a seguire quello con le organizzazioni sindacali, che non nascondono l’estrema delusione e la gravità della situazione. Tre le ipotesi prospettate: la prima che la multinazionale accetti di investire; la seconda che sia d’accordo ad uscire; la terza l’amministrazione straordinaria. Il governo ha affermato che l’8 gennaio è la linea rossa fissata nel confronto con il socio di maggioranza. Se questo non risponderà alla richiesta, l’esecutivo ne prenderà atto e prenderà i suoi provvedimenti, con l’intenzione di mantenere la produzione e rilanciarla. (AGI)

Sideralloys
L’azienda di alluminio di Portovesme, nel Sulcis, è in forte ritardo nella realizzazione del piano industriale e la fabbrica si trova in una fase di mantenimento. Il 21 dicembre Sace ha autorizzato una garanzia con cui coprire l’80% degli investimenti sostenibili all’interno dei 160-170 milioni previsti dal piano disegnato 5 anni fa. I lavoratori subiscono da anni una situazione di incertezza e una decurtazione salariale dovuta alla mobilità in deroga.

Fimer
L’azienda di Terranuova Bracciolini (Ar) che produce inverter fotovoltaici e dà lavoro a circa 280 persone, dopo la procedura di concordato preventivo, ha avuto dal Tribunale di Milano il via libera alla procedura di amministrazione straordinaria. Nell’incontro del 24 novembre con la regione Toscana il gruppo Greybull McLaren ha espresso la volontà di garantire un futuro di sviluppo per lo stabilimento.

Jsw Steel
Confermato il rinnovo degli ammortizzatori sociali per tutto il 2024 al personale dell’acciaieria Jsw Steel di Piombino (Livorno). La cassa integrazione dei 1.400 lavoratori e lavoratrici era in scadenza il 7 gennaio prossimo. Questo l’esito dell’incontro al ministero del Lavoro del 20 dicembre: il prossimo è in calendario per il 3 gennaio con la Regione Toscana per il necessario accordo sulle politiche attive sul lavoro; a ruota seguirà quello al ministero del Lavoro per la firma della misura.

Gruppo Saxa
Colpita dalla crisi seguita al Covid e dai rincari dell’energia e delle materie prime, Saxa Grestone di Roccasecca (Frosinone) è in difficoltà; i lavoratori hanno altri nove mesi di cassa integrazione straordinaria per crisi aziendale, dal 27 novembre al 16 agosto 2024. L’azienda, specializzata nella produzione di sanpietrini green, ha confermato gli impegni e gli investimenti previsti nel piano ed entro l’estate la produzione dovrebbe ripartire.

Softlab
Softlab, società che opera nell’installazione di impianti elettronici e delle telecomunicazioni, con stabilimenti attivi in Campania, Lazio e Lombardia, ha a Caserta 230 lavoratori in cassa integrazione in scadenza al 31 dicembre prossimo, ma che sarà prorogata. I lavoratori Softlab sono tutti ex dipendenti della multinazionale Jabil di Marcianise, fuoriusciti da quest’ultima negli anni scorsi.

Lear Corporation
L’azienda di automotive di Grugliasco (Torino), specializzata nella produzione di sedili, è da tempo alle prese con una contrazione degli ordini; l’11 dicembre è stata prorogata di un anno di cassa integrazione straordinaria per i 410 lavoratori. La nuova cigs inizierà il 1° gennaio per concludersi il 29 dicembre 2024. L’azienda ha però comunicato 310 esuberi. (AGI)