Bruxelles, 24 ott. – “Tutti gli operatori del mercato che traggono vantaggio dalla trasformazione digitale devono contribuire in modo equo e proporzionato ai costi delle infrastrutture, dei servizi e dei beni pubblici, a beneficio di tutte le persone che vivono nell’Ue. Ma per affrontare il tema della “Fair and proportionate contribution” sulla connettività del futuro l’Italia ritiene opportuno maggiori approfondimenti da parte della Commissione e più tempo per valutare l’impatto sulle infrastrutture di rete da parte dei flussi delle Ott”. Lo ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al consiglio informale Ue sulle telecomunicazioni a León in Spagna.
Nel Consiglio – spiega il ministro – “è emersa la assoluta necessità di accelerare sulla strada del decennio digitale, con l’obiettivo di garantire la massima copertura della banda ultralarga al servizio di cittadini e imprese, riaffermare la leadership Ue nel settore delle telecomunicazioni e la centralità dell’Europa nel cablaggio sottomarino su cui è particolarmente impegnata l’Italia con le sue imprese”. A questo fine “servono sicuramente più investimenti e più trasparenza, in un contesto di maggiore sicurezza, con strumenti adeguati a sostegno del comparto sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta, di attori pubblici e di attori privati”.
In tale contesto “l’Italia prende atto del principio della ‘giusta e proporzionata contribuzione’ di cui alla “Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale” ha evidenziato Urso. “In sostanza, gli operatori del mercato che traggono vantaggio dalla trasformazione digitale devono contribuire ai costi delle infrastrutture e dei servizi”, ha insistito.