Ue: presidenza turno al Belgio, ultima del mandato


Il Belgio ha preso ufficialmente il timone – dalla Spagna – della presidenza di turno dell’Unione europea. L’assumerà fino al 30 giugno con l’obiettivo di portare a compimento i dossier pendenti prima delle elezioni europee che si terranno dal 6 al 9 giugno. E in concomitanza si svolgeranno anche le elezioni legislative e locali belghe. Una doppia sfida per il Paese che, nei fatti, è il cuore delle Istituzioni europee.
Tuttavia, con i due Patti (quello di Stabilità e crescita e quello per le Migrazioni e l’asilo) concordati il 20 dicembre scorso sotto la presidenza spagnola, al Belgio non restano grandi progetti legislativi in ​​sospeso, anche se dovrà fare i conti con il veto dell’Ungheria sull’Ucraina.
In particolare, dovrà superare il veto ungherese sul nuovo pacchetto di 50 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina tra il 2024 e il 2027, parte della revisione del bilancio pluriennale dell’Ue, che il governo di Viktor Orban impone a Bruxelles come merce di scambio per sbloccare i 21 miliardi di fondi europei che si vede ancora congelati a causa delle carenze nello Stato di diritto.
I leader europei si incontreranno il primo febbraio in un vertice straordinario nel quale cercheranno di convincere Orban ad aderire all’accordo sugli aiuti all’Ucraina che hanno già concordato gli altri Ventisei Paesi dell’Ue, con l’obiettivo di approvarlo all’unanimità. Inoltre, il Belgio dovrà convincere l’Ungheria ad accettare formalmente l’avvio dei negoziati di adesione con l’Ucraina a marzo, un requisito che rimane essenziale, nonostante Orbán abbia accettato a dicembre di astenersi (assentandosi dall’aula nel momento del voto) per permettere l’avvio dei negoziati.
Sul fronte economico, uno dei compiti più urgenti della presidenza belga sarà quello di negoziare con il Parlamento europeo il testo finale della riforma del Patto di stabilità e crescita, dopo l’accordo raggiunto dai Ventisette lo scorso 20 dicembre.
I negoziati dovrebbero iniziare a gennaio e l’obiettivo è di raggiungere un accordo prima della fine della legislatura in modo che le nuove regole entrino in vigore per tutto il 2024 e siano pienamente applicati ai bilanci del 2025.
Durante la presidenza belga dovrà essere ratificata anche la legge sull’Intelligenza artificiale concordata tre settimane fa dalle istituzioni europee, di cui devono ancora essere definiti i dettagli tecnici.
In ambito clima, la presidenza belga dovrà occuparsi di approvare ufficialmente gli accordi già raggiunti sulla riforma del mercato elettrico, e di preparare il terreno per i prossimi passi della transizione energetica. La Commissione europea proporrà all’inizio di quest’anno un obiettivo di riduzione della CO2 nell’Ue per il 2040, che i Ventisette dovranno validare, e si concentrerà sull’attuazione della folta legislazione approvata durante il mandato e sul sostegno al settore dell’energia eolica, all’espansione delle reti elettriche e lo sviluppo della Banca dell’idrogeno. Ciononostante, in questo settore vi sono ancora alcuni dossier controversi come la negoziazione finale delle norme per ridurre i rifiuti di imballaggio o i nuovi standard di qualità dell’aria.
Il Belgio avrà anche il compito di promuovere un accordo tra paesi sugli standard per regolamentare le nuove tecniche di modifica del genoma vegetale. (AGI)
BRA