Una strategia europea per la sicurezza interna, per sostenere gli Stati membri e rafforzare la capacità dell’Ue di garantire la sicurezza dei cittadini. La Commissione europea ha presentato ProtectEu, una comunicazione che mira a promuovere un cambiamento di cultura in materia di sicurezza interna, con un approccio che coinvolga tutta la società, dai cittadini alle imprese, ai ricercatori e la società civile. Fra le azioni chiave previste dalla nuova strategia, la Commissione europea prevede una nuova governance europea sulla sicurezza interna, per identificare le implicazioni per la sicurezza e la preparazione delle iniziative della Commissione fin dall’inizio e per tutto il processo negoziale, con analisi periodiche delle minacce per sostenere il lavoro del Collegio per la Sicurezza e gli scambi in seno al Consiglio dell’Ue. Nuove modalità di condivisione da parte delle forze di intelligence nazionali, attraverso la Single intelligence analysis capability (Siac) dell’Ue, dovrebbero poi permettere di anticipare le minacce alla sicurezza europea. Essenziale anche garantire strumenti più efficaci per le forze dell’ordine e le agenzie del settore della Giustizia e degli Affari interni. A questo proposito, la Commissione europea prevede un nuovo mandato per Europol, che la trasformi in un’agenzia di polizia realmente operativa, e il rafforzamento di Frontex, Eurojust ed Enisa, assicurando la garanzia di una stretta collaborazione tra le agenzie.
Fra le altre azioni, sarà necessario costruire una resilienza europea contro le minacce ibride, proteggendo le infrastrutture critiche, e rafforzando la sicurezza informatica; la lotta al crimine organizzato attraverso norme più stringenti e forti per combattere le reti criminali e aumentando l’approccio “follow the money”; la lotta al terrorismo e all’estremismo violento, cercando anche d anticipare le possibili minacce in merito. Infine, l’Ue si propone come forte attore globale in materia di sicurezza. “Per contrastare l’impatto dell’instabilità globale, l’Ue deve difendere attivamente i propri interessi in materia di sicurezza al di là delle sue frontiere, rafforzando la cooperazione internazionale”, specifica la nota dell’esecutivo Ue citando la necessità di rafforzare i partenariati con regioni chiave come l’America Latina e la regione del Mediterraneo. Costruita sulla base delle raccomandazioni del rapporto sulla preparazione militare redatto dell’ex presidente finlandese Sauli Niinisto, la Strategia europea di sicurezza interna è strettamente legata alla Strategia di preparazione dell’Unione e al Libro bianco sulla difesa europea, nonché a Readiness 2030, il piano per il riarmo dell’Ue. “La sicurezza è uno dei prerequisiti fondamentali per società aperte e vivaci e per un’economia fiorente. Ecco perché oggi lanciamo un’importante iniziativa per affrontare meglio le minacce alla sicurezza come il terrorismo, la criminalità organizzata, la crescente criminalità informatica e gli attacchi alle nostre infrastrutture critiche. Rafforzeremo Europol e forniremo alle forze dell’ordine strumenti aggiornati per combattere il crimine. Ma anche i ricercatori, le imprese e i cittadini possono contribuire a una maggiore sicurezza per tutti”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “I futuri finanziamenti dell’Ue per la sicurezza interna saranno decisi nel contesto dei negoziati per il nuovo Quadro finanziario pluriennale (Qfp)”, specifica ancora la Commissione europea. Al momento, i fondi provengono da vari programmi Ue dal bilancio europeo 2021-2027, per un totale di 9,77 miliardi di euro, come il Fondo per la sicurezza interna (Isf), con 1,9 miliardi di euro; lo Strumento per la gestione delle frontiere e dei visti (Bmvi), che sostiene anche lo sviluppo di capacità legate alla sicurezza, con 6,2 miliardi di euro; e Horizon Europe, che dispone di fondi per la ricerca e l’innovazione in materia di sicurezza per 1,6 miliardi di euro. (AGI)
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