Ue-Cina: von der Leyen, rapporto equilibrato è interesse Pechino


“È nell’interesse di entrambi che vi sia un commercio sostenibile tra l’Unione europea e la Cina. È anche nell’interesse della Cina che le relazioni commerciali siano sostenibili; i leader europei non tollereranno nel tempo uno squilibrio nelle relazioni commerciali”. Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’interviste con un gruppo di agenzie stampa europee in vista del summit Ue-Cina che si terrà giovedì e venerdì a Pechino.
La leader Ue ha avvertito che l’Unione dispone di strumenti per proteggere il proprio mercato, ma i Ventisette preferiscono “avere soluzioni negoziate” che hanno messo “sul tavolo” e che “è anche nell’interesse della Cina esaminare attentamente”. Senza rivelare lo stato dell’indagine aperta dalle autorità garanti della concorrenza Ue sulle auto elettriche cinesi, che “richiederà ancora tempo”, von der Leyen ha sottolineato che si tratta di un esempio di “eccesso di capacità” nel mercato unico europeo, soprattutto “con riguardo ai sussidi cinesi” che potrebbe costituire concorrenza sleale.
Per la presidente dell’esecutivo europeo l’Ue ha imparato “la lezione dei pannelli solari” di 20 anni fa, quando i produttori cinesi inondavano il mercato europeo con prodotti più economici. “Da allora, il quadro giuridico dell’Unione europea è cambiato e migliorato, e anche la Cina è cambiata. Quindi questa volta è un’opportunità per gestire in modo molto più equo le difficoltà e le sfide a cui stiamo assistendo”, ha evidenziato, precisando poi che la potenza asiatica ha abbandonato “il periodo di apertura e riforma ed è entrata nel periodo o area di sicurezza e controllo”.
Inoltre, ha aggiunto, negli ultimi decenni la Cina ha “ridotto sistematicamente la sua dipendenza dal mondo e aumentato la dipendenza del mondo dalla Cina”. Quindi, ha sintetizzato, questa settimana “è un vertice di opzioni”. “Abbiamo un rapporto molto complesso con la Cina. E questo vertice riguarda le molteplici opzioni che si possono adottare”.
Von der Leyen ha citato, innanzitutto, i rapporti e gli squilibri commerciali tra Ue e Cina. In secondo luogo, il posizionamento cinese sulla scena mondiale nella guerra russa contro l’Ucraina e nella crisi in Medio Oriente. E infine, le opzioni sul tavolo per unire le forze nella lotta al cambiamento climatico e nella tutela della biodiversità.
Sul primo punto ha ribadito la necessità di affrontare il problema della “capacità in eccesso”. “Vediamo un rallentamento della crescita in Cina, quindi una domanda meno forte, ma vediamo ancora un eccesso di capacità produttiva per quanto riguarda i sussidi e quindi un eccesso di capacità nel mercato globale, nei prodotti cinesi. Di conseguenza, alcuni attori globali, alcuni mercati chiudono, alcuni attori globali chiudono i loro mercati. E questo ha un enorme effetto collaterale sul mercato europeo, sul mercato unico”, ha spiegato. Per questo motivo, ha sottolineato la necessità di “riequilibrare” il commercio tra l’Unione europea e la Cina, che è raddoppiato negli ultimi due anni fino a raggiungere quasi 400 miliardi di euro. E, ha esemplificato, che su “tre container che vanno dalla Cina all’Europa, due tornano vuoti”. “È nell’interesse della Cina avere una relazione giusta e sostenibile, e lo è anche per noi”, ha sottolineato.
Tuttavia, Von der Leyen ha insistito sul fatto che l’Ue vuole ridurre i rischi “attraverso il dialogo” nelle sue relazioni con la Cina, ma “non disaccoppiare” come ha fatto con la Russia da quando ha iniziato la guerra in Ucraina. Riguardo alla guerra, il capo dell’esecutivo comunitario ha ritenuto importante che la Cina usi la sua influenza sulla Russia, “cosa che non ha ancora fatto”, per difendere l’integrità e la sovranità dell’Ucraina.