“Promuovere l’invecchiamento attivo significa senz’altro contribuire alla sostenibilità dei nostri sistemi di sicurezza sociale. Ma è soprattutto importante fare in modo che la scelta di prolungare la permanenza nel mondo del lavoro da parte dei lavoratori anziani sia una scelta libera e premiante per gli individui e per la collettività”. Lo ha dichiarato la ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel suo intervento al Consiglio Politiche sociali in corso a Bruxelles.
“In questa prospettiva – ha spiegato – dobbiamo lavorare assieme alle parti sociali per garantire concrete opportunità di lavoro di qualità e per aggiornare le competenze lungo tutto l’arco della vita, per sviluppare soluzioni innovative per facilitare il trattenimento dei lavoratori anziani nei luoghi di lavoro e per rendere più flessibili le loro carriere lavorative”. “Incentivare la permanenza nel mercato del lavoro è importante. Con l’ultima legge di Bilancio, il Governo italiano ha introdotto la possibilità, per i lavoratori che hanno maturato i requisiti minimi per la pensione, di beneficiare di un salario più alto rimanendo al lavoro, in virtù dell’esenzione dal pagamento dei contributi sociali a loro carico e dell’esclusione di tali somme dall’imponibile fiscale”, ha raccontato Calderone ai suoi colleghi. “Abbiamo anche introdotto norme per permettere ai lavoratori pubblici di rimanere al lavoro, abolendo il collocamento obbligatorio in pensione al raggiungimento dei requisiti. Dobbiamo infatti guardare al lavoro in età matura come a una opportunità per le nostre economie. Pensiamo all’importanza della trasmissione intergenerazionale di competenze formali e informali nei luoghi di lavoro, soprattutto nelle piccole e medie imprese. E al contributo che i lavoratori più anziani possono dare alla competitività dell’economia europea in un contesto di carenza di manodopera e invecchiamento della popolazione”, ha aggiunto. “La Dichiarazione dei Ministri del Lavoro del G7 di Cagliari dedica particolare attenzione a questi temi. Due semplici dati testimoniano la rilevanza della tematica per l’Italia: l’età mediana della popolazione, quasi 49 anni, è la più alta in Europa; la popolazione in età da lavoro nei prossimi dieci anni si ridurrà dell’8% – quasi tre milioni di lavoratori in meno. Anche per molti altri Paesi europei lo scenario non è differente. Non possiamo permetterci di trascurare l’impatto della demografia sul futuro economico e sociale dell’Europa. Occorre quindi dare priorità a questi temi nel contesto del Semestre europeo. E’ importante predisporre adeguati strumenti per accompagnare anche questa transizione. E qui concludo, con una chiosa sul Quadro di convergenza sociale. Siamo fiduciosi che la necessaria revisione della metodologia utilizzata nel Rapporto congiunto sull’occupazione possa rendere lo strumento più adeguato alle sue finalità. Rimane in ogni caso necessaria una riflessione su come sostenere concretamente il processo di convergenza, al di là della mera identificazione dei Paesi a rischio. Siamo pronti a contribuire a questo lavoro”, ha concluso. (AGI)
Ue: Calderone, bene lavorare oltre pensione ma sia scelta libera
