“E’ essenziale che il quadro di governance economica stabilisca presupposti affinché le politiche economiche diventino più favorevoli alla crescita. È opportuno che le riforme strutturali, gli investimenti e la sostenibilità dei conti pubblici siano integrati in maniera migliore nella sorveglianza di bilancio e macroeconomica, anche in base alla procedura per gli squilibri macroeconomici”. E’ quanto si legge nel parere della Bance centrale europea sulla proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita. “Inoltre, affrontare le sfide della transizione verde e digitale, in particolare rispettando gli impegni climatici dell’Unione e degli Stati membri in base alla normativa internazionale e dell’Unione, richiederà investimenti privati e pubblici rilevanti, agevolati da politiche strutturali complementari. Una stabilizzazione credibile dei rapporti debito pubblico/Pil richiede politiche economiche favorevoli alla crescita, compresi investimenti pubblici, che devono essere debitamente incentivate nel quadro di governance economica riformato dell’Unione”, aggiunge la Bce.
“Se efficacemente attuato, il Next Generation Eu, e in particolare il Dispositivo per la ripresa e la resilienza, sosterranno gli Stati membri nell’affrontare tali sfide e dimostreranno il potenziale di un’azione a livello dell’Unione. Saranno però necessari maggiori risorse e investimenti a livello dell’Unione, nonché investimenti duraturi finanziati a livello nazionale, che richiedono ulteriori fonti di entrate oppure una ridefinizione del livello di priorità della spesa, specialmente negli Stati membri con elevati rapporti debito/Pil”, evidenzia ancora la Banca centrale.
In merito alle tempistiche, la Bce insiste per la necessità di arrivare a un accordo sul nuovo Patto entro il 2023. “La Bce – si legge – sollecita i legislatori dell’Unione a raggiungere un accordo sulla riforma del quadro di governance economica non appena possibile e al più tardi entro la fine del 2023. Dato che la clausola di salvaguardia generale prevista dal Patto sarà disattivata entro tale data, tale accordo sarebbe fondamentale per ancorare le aspettative per la sostenibilità del debito e la crescita sostenibile e inclusiva. In assenza di un rapido accordo e di una rapida istituzione di un quadro di bilancio credibile, trasparente e prevedibile, si potrebbe creare incertezza e ritardare indebitamente il necessario adeguamento fiscale e l’impeto per riforme e investimenti”. (AGI)
BRA